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Piedimonte Matese. Museo Civico, a tu per tu con gli illustri del Regno borbonico Tanucci, Francesco II, Ercole d’Agnese

Giovedì 22 dicembre alle 18.00 le alunne della V del Liceo Classico "Galilei" presentano "Animare la storia nei musei. Da Vanvitelli e dai Borbone al futuro": incontri ravvicinati con personaggi e oggetti del periodo e degustazione di vino pallagrello

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Un museo che parla e interagisce, si racconta da sè e rivela al visitatore pezzi di storia e di cronaca, aneddoti e fatti inediti, curiosità ed episodi tristi o felici della sua storia. Lo fa affidando alla voce di uomini e donne che hanno attraversato la Storia e si sono resi protagonisti: a loro siamo debitori per averci trasmesso arte, scienza, sapere, mestieri, uno stile di vita e di progresso…

Accade giovedì 22 dicembre alle 18.00 presso il Museo Civico Raffaele Marrocco (MUCIRAMA) in Piedimonte Matese in occasione dell’evento “Animare la storia nei musei. Da Vanvitelli e dai Borbone al futuro” a cura delle alunne della V Classico del Liceo Galileo Galilei della città guidato dalla dirigente Bernarda De Girolamo. Si tratta della tappa finale del Percorso per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) curato dai docenti di classe Costantino Leuci e Manuela Costantini. Durante l’animazione museale avverrà un immaginario salto nel passato, nei secoli ‘700 e ‘800, dando vita e facendo parlare oggetti e personaggi all’interno del MUCIRAMA, essendo il Museo cittadino “testimone” dell’importante stagione borbonica che per il sud-Italia e per il territorio delle aree interne (anche quelle matesine) significò progresso, sviluppo, esclusività nel confronto con il resto della Penisola toccata da esperienze e regni di minor primati.

Grande rassegna dei nomi in programma per la serata al Museo: il Ministro Bernardo Tanucci (1698-1783) leggerà una pagina del Catasto onciario; Ercole d’Agnese (1745-1799) racconterà gli ultimi momenti della sua avventurosa vita, Francesco II (1836-1894) e Maria Sofia (1841-1925) saranno protagonisti di vivaci monologhi…
Esperienza a trecentosessanta gradi per gli ospiti del Museo, perchè, dei secoli borbonici caratterizzati dall’ingegno di così illustri uomini, ci sarà anche il vino pallagrello che i regnanti facevano giungere sulle loro ricche mense direttamente dal Matese: ettari destinati ai filari percorrevano la fascia pedemontana di quelli che oggi sono i territori che vanno da Gioia Sannitica a Sant’Angelo d’Alife; a Piedimonte Matese, in località Monticello (alle spalle dell’Ospedale civile) è conservata ancora oggi una lapide del tempo che ricorda il merito conferito ai Borbone al vino di casa nostra e che nella serata del Museo verrà opportunamente citata. Nell’occasione sarà l’Azienda agricola Messidoro di Alife (anche sede di una fattoria didattica in via Cupa San Martino) attualmente produttrice di vino pallagrello (di uva pallagrello dalla radice che fu di proprietà borbonica; al momento quelle locali di simile natura sono poche) altre qualità (trebbiano e falanghina), a fornire la degustazione attesa e meritata da chi prenderà parte all’iniziativa.

In foto le alunne presso il Museo Civico durante le prove dell’evento-spettacolo

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A Piedimonte Matese il vino di Ferdinando IV di Borbone. La filiera della famiglia Scorciarini Coppola

 

 

 

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