Home Arte e Cultura Ailano. Terra di Santa Maria in Cingla, oggi pomeriggio il Convegno

Ailano. Terra di Santa Maria in Cingla, oggi pomeriggio il Convegno

Presso la chiesa di San Giovanni Apostolo ed Evangelista, alle 18.00, docenti e studiosi interverranno al Convegno dedicato al sito archeologico risalente all'VIII secolo d.C.

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Giovanna Corsale – Oggi pomeriggio alle 18.00, presso la chiesa di San Giovanni Apostolo ed Evangelista in Ailano, il convegno dal titolo Ailano. Terra di Santa Maria in Cingla, sito archeologico risalente all’VIII secolo d.C. di notevole valore storico, che è stato oggetto di studi e ricerche da parte di diversi studiosi non solo locali. Il Convegno, fortemente voluto e organizzato dalla Pro Loco Ailano, vedrà l’intervento di don Nicola Pinelli, parroco di Ailano; Vincenzo Lanzone, sindaco del comune matesino; del prof. Antonio Ferraro, presidente dell’Associazione Promozione Sociale Pro Loco Ailano; del prof. Domenico Proietti, docente presso l’Università “Luigi Vanvitelli”, il quale approfondirà il tema S. Maria in Cingla nei Giudicati Teanesi del 963; del prof. Federico Marazzi, docente presso l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, il quale interverrà sul “futuro archeologico del Monastero longobardo”. A moderare il dibattito sarà il prof. Giuseppe Castrillo, mentre il suggello musicale sarà affidato alala cantata per voci e strumenti composta dal maestro Nicola Hansalik Samale, Ut Queant Laxis.

Il prestigio storico e artistico dell’Abbazia, di cui purtroppo oggi sono visibili solo resti sparsi in un terreno privato, ha calamitato l’interesse di storici rinomati, come Domenico Caiazza, Ispettore Onorario ai Beni Archeologici della Soprintendenza di Napoli e Caserta, il quale definisce il Monastero “antico ed insigne per fondazione e vicende è stato oggetto di studi fioriti a commento di un discreto corpus di documenti antichi”, tra cui molti in lingua volgare. La cellula monastica di Santa Maria in Cingla ha visto, nel corso del tempo, appassionati e ricercatori impegnarsi nel ricostruirne le origini, arrivando a una verità corroborata dalle fonti, cioè che Santa Maria in Cingla faceva parte dei possedimenti dell’Abbazia di Montecassino, come si legge sulla porta bronzea voluta dall’Abate Desiderio e poi ampliata da Odorisio:

S(AN)C(T)A MARIA IN / CENGLE CUM VILLA ET MOLENDINIS S. MARIA IN CINGLA CON VILLA E MULINI ET AILANU VILLA S(ANCTI) VITI  CASTEL/LUM S(ANCTI) ARCHANGELI/ CASTEL/LUM S(ANCTI) ARCHANGELI/ AECCL(ESI)E CUM CUR/TIS ET CU(M) VILLIS / SUIS. OMNIA S(AN)C(T)E  /  MARIE IN CINGLAE / CU(M) O(MN)IB(US) PERT(INENTIIS) SUIS.

 

Quel che rimane oggi dell’Abbazia di Santa Maria in Cingla è ridotto a ruderi, nei quali tuttavia riecheggiano usi e costumi, stilemi linguistici e artistici, che meritano attenzione e considerazione continue, poiché in essi è germinata l’identità ailanese.

 

 

 

 

 

 

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