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Marcia della Pace a Mondragone per le diocesi guidate dal vescovo Giacomo Cirulli

Come avverrà in tutta Italia, appuntamento il 31 dicembre per riflettere insieme sulle parole di Papa Francesco "Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace"

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(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

La Marcia della Pace è a Mondragone: l’iniziativa che la Chiesa italiana celebra ogni 31 dicembre (a livello nazionale e locale) vedrà le Diocesi Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca guidate dal vescovo Mons. Giacomo Cirulli, riunite nella cittadina di mare sabato prossimo dalle 11.00 alle 13.00 circa.
L’evento, in tutta Italia, prende il titolo dal Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace del 1 gennaio 2023Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”: «Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali – sottolinea il Pontefice – ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale», ed è proprio il peso e la responsabilità della fraternità universale che coinvolge le tre Diocesi sulla location individuata:  “Mondragone, il contesto più consono da cui lanciare un messaggio di pace, di speranza, di futuro” così il Vescovo Cirulli nel pianificare l’iniziativa. L’appuntamento è fissato per le 11.00 presso la Chiesa di San Michele Arcangelo dove prenderà il via, alle 11.45, il cammino della pace per le strade della Città. La Marcia giungerà presso il Santuario dedicato a Maria SS. Incaldana dove il Vescovo guiderà la preghiera conclusiva.

Santuario dell’Incaldana

“Insieme”: tre Diocesi per fare comunione
Diverse le riflessioni che si aprono intorno all’evento: l’esperienza sinodale che coinvolge la Chiesa italiana da oltre un anno, scegliendo la dimensione dell’ascolto per vivere e rinnovare la comunione, la partecipazione, la missione dei credenti, tocca sicuramente in modo particolare il cammino delle Diocesi guidate da Mons. Cirulli (Teano ed Alife unite in persona episcopi; mentre Sessa Aurunca è in amministrazione apostolica) chiamate a sperimentare il cammino comune incrociando esperienze, tradizioni, storie, potenzialità, fragilità, risorse sociali e culturali, tradizioni popolari e religiose; e poi la riflessione sulla città individuata per la Marcia in cui confluiranno in modo particolare i giovani provenienti da molte parrocchie delle tre Diocesi. Sarà l’occasione per conoscersi, o conoscersi meglio visto che le esperienze nell’associazionismo cattolico permettono ai giovani – già in particolari occasioni di respiro interdiocesano o regionale – di incontrarsi e confrontarsi; ma in modo particolare per conoscere.

Mondragone, dove la Chiesa costruisce ogni giorno la “pace”.
Siamo a Mondragone, cittadina di circa 30mila abitanti, nota località balneare; ma prima ancora importante luogo di villeggiatura per i romani, sede di terme e ville sull’Appia antica (era la città di Sinuessa, poi sommersa a causa del bradisismo). Un centro in costante aumento demografico su cui pesa sicuramente la presenza consolidata di etnie provenienti da diverse parti del Mondo: della popolazione residente il 14-15% è rappresentato da stranieri; la maggior parte di essi sono bulgari (inclusi curdi e turchi naturalizzati bulgari) non stanziali, per un totale di circa mille presenze; seguono gruppi dell’Est Europa tra cui quello ucraino che in occasione del recente conflitto con la Russia ha accolto sul posto nuove presenze; poi quello romeno e polacco; minoranze africane (Ghana, Tunisia, Marocco; Algeria e Nigeria sono presenti ma rappresentati in numero inferiore); stabili anche piccole comunità provenienti da India e Cina. È in questo incrocio di culture e spesso di difficile convivenza anche con la popolazione locale (la Cronaca e gli interventi dello Stato sono indicatori di un contesto sociale in cui microcriminalità, emarginazione, degrado trattengono sul fondo la possibilità di uno sviluppo sociale collettivo) che si inseriscono segni di carità, forme di aiuto e di assistenza che dal mondo laico e soprattutto dalla Chiesa (diocesana e parrocchiale) provano ogni giorno ad aprire varchi di speranza, a costruire strade che diano un futuro agli ultimi: mensa caritas, strutture di accoglienza, centri di ascolto, attività ludiche e formative sono alcune proposte che la Diocesi di Sessa Aurunca ha messo in piedi da alcuni decenni sul posto e lentamente potenziato; il Vangelo trova forma in questi segni, a volte potenti, altre volte più discreti ma costanti per l’impegno di vescovi, sacerdoti e laici che hanno deciso di fare di Mondragone una città accogliente, una casa per chi non ce l’ha. Con tanto sforzo, con gran sacrificio, senza mai perdere entusiasmo e il senso della missione racchiuso in uno delle tante provocazioni di Cristo “l’avete fatto a me”.

Nella festa dell’Immacolata (8 dicembre) S.E. Mons. Giacomo Cirulli ha celebrato nel Santuario dell’Incaldana a Mondragone

Dall’inizio della sua missione anche nella Diocesi di Sessa Aurunca (nominato Amministratore apostolico il 3 dicembre, ha dato inizio al ministero pastorale l’11) è stato a Mondragone già in qualche occasione sentendola da subito terra cara, da amare, curare, accompagnare: “La marcia della Pace a Mondragone è un segno di vicinanza alla città e all’intera popolazione, ma di gratitudine per l’impegno di coloro che cercano di generare integrazione e restituire dignità ai fratelli”. 

 

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