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Glass Onion: Rian Johnson firma e dirige il nuovo capitolo dell’antologia Knives Out

Su Netflix dal 23 dicembre il film con protagonista il detective interpretato da Daniel Craig

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Noemi Riccitelli – Nel 2019 Knives Out – Cena con delitto sorprese piacevolmente gli spettatori, che rimasero ammaliati da una trama intrigante e intelligente, un giallo coinvolgente con un cast di livello e un protagonista eccentrico e affascinante, il detective Benoit Blanc, interpretato da Daniel Craig, in uno dei suoi primi ruoli dopo aver impersonato l’iconica spia inglese, James Bond.
Dopo 3 anni, Rian Johnson firma la sceneggiatura e dirige Glass Onion, secondo capitolo di quella che sarà a tutti gli effetti una vera e propria saga cinematografica, composta da più film.
Glass Onion è candidato a due Golden Globe, i premi ai migliori film e programmi televisivi della stagione, che si terranno il prossimo 10 gennaio: una nomination come Miglior film di genere commedia e una come Miglior attore protagonista a Daniel Craig.
Il film, dopo essere stato distribuito in sala per una sola settimana a novembre, è disponibile dal 23 dicembre su Netflix.

Miles Bron (Edward Norton) è un influente imprenditore miliardario del settore tech, conosciuto in tutto il mondo per aver fondato un’impresa particolarmente produttiva.
Bron decide di invitare su un’isola greca di sua proprietà la sua più ristretta cerchia di amici, composta da personaggi famosi quanto lui, sebbene in diversi campi: c’è Birdie (Kate Hudson) ex modella e ora fashion-designer, la sua assistente Peg (Jessica Henwick), la governatrice del Connecticut Claire Debella (Kathryn Hahn), il ricercatore Lionel (Leslie Odom Jr), lo youtuber Duke (Dave Bautista) con la fidanzata Whiskey (Madelyn Cline) e Andi (Janelle Monáe), co-fondatrice dell’azienda cui Bron è a capo, ma dalla quale quest’ultimo l’ha ingiustamente fatta fuori.
Sull’isola arriva anche il celebre investigatore Benoit Blanc (Daniel Craig) che altera gli equilibri dell’allegra compagnia, sparigliando le carte durante il soggiorno che si rivela catartico.

Ancora una volta tanti personaggi, ancora una volta tanti motivi per commettere un crimine: come nel primo capitolo, Johnson mette a punto una sceneggiatura che riprendendo gli intrecci delle grandi firme del giallo classico, tra cui Agatha Christie e Conan Doyle, ammalia e seduce, sfidando l’acume di chi guarda.
Caratteristica della scrittura di Johnson è l’abile e caustica introspettiva, un inside nelle dinamiche sociali contemporanee, in particolare della società americana.
Infatti, se nel primo capitolo la trama poneva una particolare attenzione sulla distinzione tra classi sociali, discriminazione etnica e immigrazione, in Glass Onion l’accento è posto sulle manie di grandezza e i subdoli giochi di potere dei grandi imprenditori, ma anche la superficialità e i meschini compromessi dei tanti personaggi dello showbiz e, ancora, la capacità dei magnati di oggi di orientare l’opinione pubblica (pur senza alcuna diretto riferimento, viene naturale allo spettatore il parallelismo tra il Miles Bron del film e figure reali come Elon Musk o Mark Zuckenberg).
Inoltre, la trama del film è ambientata nel 2020, con tutti i riferimenti alla pandemia da Covid-19 e le implicazioni che essa ha comportato: quarantena, mascherine e distanziamento.
In tal senso, l’invito di Bron ai suoi amici di trascorrere un week-end sull’isola greca ricorda molto il ritiro in campagna della brigata di Boccaccio nel Decameron.

Ricche e sontuose sono sicuramente le scenografie (Rick Heinrichs) del film che, unite anche a dei costumi (Jenny Eagan) originali e molto glam, rendono piacevole ogni inquadratura: questi aspetti risultano sicuramente molto più curati in confronto al primo film, grazie anche all’elevato budget a disposizione (ben 40 milioni di dollari).
Risalta, in particolare, lo stravagante edificio in vetro a forma di cipolla (da cui il titolo del film, letteralmente “cipolla di vetro”), attorno cui si svolgono i fatti narrati e che rappresenta anche la metafora del giallo in sé: la verità e la risoluzione della vicenda viene in superficie strato dopo strato.
Il cast, anche in questo caso, è di fine scelta: Daniel Craig si conferma unico ed azzeccato nel ruolo del detective Blanc, statuario, affascinante, ma anche bizzarro ed ironico; accanto a lui si distinguono poi Janelle Monáe, con un’interpretazione sobria ma efficace ed Edward Norton, così beffardo e odioso, ma anche così bravo.
Kate Hudson li segue a ruota, anche lei efficace e brillante.

Tuttavia, Glass Onion si distingue anche per una serie di camei che contribuiscono alla raffinatezza del film, dimostrando come il titolo abbia assunto prestigio, generando entusiasmo all’interno dello stesso star system, di cui alcuni rappresentanti si dimostrano felici di partecipare anche con un piccolo ruolo: il primo e più commovente, data la recente scomparsa, è quello di Angela Lansbury, qui alla sua ultima apparizione; ancora, Ethan Hawke, Hugh Grant, Serena Williams, insieme ad altri non presenti fisicamente, come Jared Leto, Jeremy Renner e anche Joseph-Gordon Lewitt.

Nel complesso, Glass Onion è una visione accattivante e piacevole, intrattiene con gusto attraverso una scrittura vivace e non banale, ma l’intreccio per quanto ben congegnato, non sembra avere lo smalto del precedente capitolo, nel quale probabilmente anche il fattore novità aveva contribuito a rendere il film una chicca.
Si attende il prossimo film, infatti, Rian Johnson ha dichiarato di essere già al lavoro sul terzo capitolo.

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