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“Essere artigiani di pace, ognuno nella propria quotidianità”, l’augurio per il nuovo anno del Vescovo Giacomo Cirulli

A Mondragone, la città che accoglie diverse etnie e nazionalità si è tenuta il 31 dicembre la Marcia della Pace delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca, l'appello del Vescovo

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Verità, sincerità, concretezza, lealtà, fedeltà: le strade di chi vuole essere veramente discepolo di Gesù. Il vescovo Giacomo Cirulli ha indicato le prospettive ai fedeli delle Diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca ponendo Maria come il vero modello alla vigilia del 2023, da Mondragone, dove è stata celebrata la Marcia della Pace. “L’anno si apre sempre nel segno di Maria; a Lei dobbiamo guardare imparando la disponibilità ad essere costruttori del Regno di Dio; ad essere artigiani di pace” (video).

Il tema della pace, motivo portante della Giornata celebrata in tutto il mondo cattolico e con diverse manifestazioni: a Mondragone, per scelta del Vescovo Cirulli, l’evento interdiocesano ha voluto porre l’attenzione su una realtà che accoglie etnie e culture da ogni parte del mondo, compiendo lo sforzo quotidiano di armonizzare, aiutare e generare occasioni di dialogo soprattutto attraverso l’impegno della Diocesi di Sessa e delle parrocchie del luogo (clicca per approfondire). I fedeli radunati presso la chiesa di San Michele, hanno riflettuto sulle parole del Messaggio del Papa per questa Giornata Mondiale delle Pace con il contributo di don Mario Taglialatela e don Paolo Vitale, responsabili della Pastorale giovanile di Sessa Aurunca e di Alife-Caiazzo. Ad essi si è aggiunta la testimonianza di Sergio e Ludmilla, di origine ucraina ospitati presso la Casa di Accoglienza “Le querce di Mamre”. Poi il corteo, che ha visto protagonisti proprio la locale comunità ucraina, ha sfilato fino al Santuario Maria SS. Incaldana accompagnato dalle parole dell’Enciclica Fratelli tutti. In Chiesa, la proclamazione della Parola di Dio e l’esposizione dell’Eucarestia per l’adorazione e la preghiera, hanno trovato sintesi e mandato nelle parole di Mons. Cirulli: “il Vangelo non è consolazione ma impegno”.

Non una pace d’occasione, quella da invocare nella ricorrenza del 1 gennaio o di altre date che riuniscono i credenti in preghiera e nell’impegno, ma la pace quotidiana da realizzare “ognuno al proprio livello” ha suggerito il Pastore ai fedeli; “la pace da fare lì dove ognuno vive e agisce e si confronta”. Un impegno che sia anche intelligentemente provocazione nei confronti di chi costruisce la pace intorno ai tavoli delle trattative, delle riflessioni: “Ascoltare e contestare” quello che gli architetti della pace di oggi progettano; “esprimere il nostro assenso ma anche il nostro dissenso” a fronte di decisioni spesso distanti dal sogno autentico di fraternità universale.

 

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