La cronaca di una mattinata “inaspettata” nel tempo di Natale e del tutto inedita per il mondo dei credenti: un Papa celebra le esequie del suo predecessore; nel frattempo migliaia di fedeli hanno reso omaggio alla salma di Benedetto XVI dal 2 gennaio, giorno in cui è stata esposta nella Basilica di San Pietro. E con la gente, si sono alternati cardinali, vescovi, dipendenti della Santa Sede, le nostre Cariche dello Stato (il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni); il Presidente dei Vescovi Italiani Card. Matteo Zuppi. Accanto al feretro quasi sempre, per tre giorni Mons. Georg Ganswein, segretario del Papa emerito e fino alla fine accanto a lui nel Monastero Mater Ecclesiae dove il Pontefice di era ritirato dopo le dimissioni dal Ministero petrino.
Sono stati 50mila i fedeli in Piazza San Pietro per i funerali; molti si sono messi in fila prima che facesse giorno sfidando le temperature e l’umidità della notte; la Piazza tra le braccia del colonnato si è gradualmente riempita. Sul sagrato i 400 vescovi e le autorità in attesa del feretro giunto a spalla alle 8.45 accolto tra ripetuti applausi e commozione. Per la Città del Vaticano non si è trattato di una giornata di lutto, nè sono stati disposti i funerali di Stato, onori riservati solo al Papa regnante, ma centinaia i dipendenti che hanno scelto di esserci, di accompagnare con la preghiera il cammino del Papa teologo, di una compagno di strada, verso il Cielo.
Prima della Messa i fedeli hanno recitato il Rosario; al termine l’arrivo di Papa Francesco che ha presieduto la celebrazione e poi la processione dei Cardinali. A concelebrare con il Pontefice, il decano del Collegio cardinalizio, il Card. Giovan Battista Re.
Inedite le letture proclamate durante la liturgia della Parola, fuori dai rituali ordinari e delle esequie: una possibile scelta dello stesso Joseph Ratzinger, un messaggio forte alla Chiesa, ancora una volta l’invito alla fiducia incondizionata in Dio solo (Is 29,16-19; Sal 22; 1Pt 1,3-9; Lc 23,39-46), durezza del giudizio ma speranza: la Sacra scrittura odierna, una nuova consegna la mondo dei credenti.
L’omelia del Papa, richiamo alla teologia di Benedetto e al suo servire la Chiesa in maniera incondizionata; ne ha citato la fede e l’insegnamento donato alla Chiesa. SCARICA IL TESTO INTEGRALE.
Al termine è stato il Card. Re a compiere i riti funebri; la bara nuovamente trasportata a spalla si è diretta verso la Basilica; Papa Francesco, smessi gli abiti liturgici, ha benedetto e salutato il feretro che ha poi proseguito verso le Grotte vaticane per la sepoltura. Ancora in preghiera, mentre la cassa lignea con il corpo del Papa emerito (contenente il Rogito e le monete del pontificato) è stata sigillata e poi posta in una seconda cassa di zinco, anch’essa sigillata e poi ancora in una terza cassa di legno. Ad assistere all’intero rito la famiglia delle Memores Domini, consacrate che hanno accompagnato la permanenza di Benedetto durate gli ultimi dieci anni e in particolare nell’ultimo periodo di vita terrena; autorità ecclesiali e il personale preposto al rito.
La bara è stata calata nella tomba che fu di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II.