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La vita bugiarda degli adulti: Elena Ferrante torna sullo schermo con Netflix

Dal 4 gennaio la serie in sei episodi tratta dal romanzo omonimo e diretta da Edoardo De Angelis

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Noemi Riccitelli –  Dopo il successo nazionale e internazionale della serie sull’Amica geniale, tratta dalla quadrilogia letteraria dallo stesso nome, in onda su Rai1, così come la trasposizione cinematografica della Figlia oscura a cura di Maggie Gyllenhaal con Oliva Coleman, la scrittura di Elena Ferrante torna ad essere di ispirazione per una nuova trasposizione televisiva: questa volta è il colosso dell’intrattenimento in streaming Netflix insieme con Fandango a produrre una serie che fa riferimento all’ultima pubblicazione di Ferrante, La vita bugiarda degli adulti, edito da Edizioni E/O nel 2019.
La serie omonima in sei episodi, disponibile dal 4 gennaio in piattaforma, è diretta dal regista campano Edoardo De Angelis che ha anche curato la sceneggiatura insieme alla stessa Ferrante, Francesco Piccolo e Laura Paolucci, confermando così la writers’ room dell’Amica geniale.
Tra i protagonisti della serie, Alessandro Preziosi, Valeria Golino, Pina Turco e la giovane esordiente Giordana Marengo.Napoli, anni ’90. Giovanna (Giordana Marengo) è in piena fase adolescenziale quando viene a conoscenza di verità da sempre taciute dai suoi genitori, Andrea (Alessandro Preziosi) e Nella (Pina Turco). In particolare, Giovanna sente parlare per la prima volta di sua zia Vittoria (Valeria Golino), sorella del padre, descritta come una creatura pericolosa e brutta, dunque, emarginata e allontanata dai familiari.
Tuttavia, Giovanna, mossa da un insieme di curiosità e quel tipico spirito di contraddizione verso i genitori, si spinge alla ricerca della zia, conoscendo una realtà sorprendente e affascinante che la coinvolge in una nuova fase della sua vita.

(…) Cosa succedeva, insomma, nel mondo degli adulti, nella testa di persone ragionevolissime, nei loro corpi carichi di sapere? Cosa li riduceva ad animali tra i più inaffidabili, peggio dei rettili?
Questo estratto dal romanzo di Ferrante enuclea bene il tema del libro e della serie: la scoperta, a tratti triste, sconvolgente, della realtà degli adulti da parte dei figli, per i quali i genitori, la famiglia, rappresentano un riferimento unico, infrangibile, ma che ad un certo punto della crescita può manifestarsi in tutta la sua dissacrante verità, minando le certezze e i punti di riferimento di sempre.
Il regista De Angelis e il team di sceneggiatori riescono a dare vita a questo contrastare di sentimenti che implode nella giovane protagonista, a tratti spaventata, ma anche coraggiosa e decisa nella progressione della sua esistenza in mezzo a due realtà, cercando di trovare la propria vera dimensione.
La collisione di emozioni è resa già nella scelta dei titoli dei singoli episodi: Bellezza, Somiglianza, Amarezza, Solitudine, Amore e Verità. Definizioni di una vicenda personale delicata, che attraversa diverse fasi.

La vita bugiarda degli adulti è un racconto di formazione già avviato, ma sbagliato, improvvisamente deragliato in una direzione inaspettata per tutti i personaggi coinvolti.
Un racconto che si svolge nella Napoli verace e vorace già inquadrata da Ferrante in altri romanzi, ma anche dal regista De Angelis nelle sue precedenti opere: due personalità che hanno saputo cogliere, in questo senso, l’intimità partenopea.

Come già nelle precedenti narrazioni di Ferrante, Storia e storie si intrecciano, il tempo storico permea gli animi dei protagonisti.
La serie, infatti, ritrae in modo pertinente l’arco temporale delle vicende, gli anni ’90, non solo attraverso la cura scenografica (Carmine Guarino e Iole Autiero) e dei costumi (Susanna Mastroianni), ma soprattutto attraverso le scelte musicali: la colonna sonora è curata da Enzo Avitabile e la supervisione musicale è di Giovanni Guardi, con brani dei 99 Posse, Rod Stewart, Peppino Di Capri, Gianna Nannini, Massive Attack.
Questa raffinata esteriorità si arricchisce, inoltre, delle personalità dei protagonisti, cui vengono affidati modi di dire, di fare, battute e atteggiamenti che non solo li caratterizzano, come avviene in ogni storia, ma ne lasciano trasparire l’essenza più profonda.
A ciò, ovviamente, contribuiscono in modo puntuale e deciso le interpretazioni degli attori, tutte preziose e così azzeccate.
Emerge, tuttavia, Valeria Golino nel ruolo di Vittoria, un’anima ruvida, selvaggia, ma anche appassionata e viva.
Accanto a lei, Giordana Marengo, alla sua prima prova d’attrice, che pure ben interpreta la ritrosia, il broncio, i sorrisi e la curiosità di una ragazza che si affaccia alla finestra del mondo.

La vita bugiarda degli adulti non è L’Amica geniale: chi guarda può fidarsi della garanzia di una firma, ma non deve cercare quella stessa storia.
L’intensità e l’integrità di esperienze e sentimenti che Ferrante esprime nella sua scrittura emergono anche in questa nuova narrazione, che De Angelis ha fatto sue, volgendole in immagini vivide e dirette, evocative (grazie anche alla fotografia di Ferran Paredes Rubio) che non lasciano scampo, interrogando e mettendo in crisi lo spettatore, come avviene per la protagonista.
Da vedere.

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