Home Chiesa e Diocesi Insegnamento Religione Cattolica, per una cultura generatrice di dialogo e di pace

Insegnamento Religione Cattolica, per una cultura generatrice di dialogo e di pace

I dati relativi all'anno scolastico 2021/2022 registrano una lieve crescita degli studenti che scelgono di avvalersi dell'insegnamento della Religione cattolica, segno del pieno inserimento nel quadro delle discipline scolastiche, come sottolinea Ernesto Diaco, responsabile del Servizio nazionale per l’Irc. Dai Vescovi italiani l'invito a una scelta responsabile, nel messaggio in vista delle iscrizioni per l'anno 2023/2024

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Gigliola Alfaro – “I dati relativi all’anno scolastico 2021/22 restituiscono un quadro di sostanziale stabilità, addirittura con una lieve crescita complessiva degli studenti che scelgono di frequentare l’Irc. Si confermano le spiccate differenze territoriali e fra gli ordini di scuola, con una media nazionale di avvalentisi che sfiora l’85%”. Lo sottolinea Ernesto Diaco, responsabile del Servizio nazionale per l’Irc, commentando i dati su chi si è avvalso o meno dell’Insegnamento della religione cattolica, riferiti all’anno scolastico scorso. “Si tratta di cifre che ribadiscono il pieno inserimento dell’insegnamento della religione nel quadro delle discipline scolastiche e la sua dichiarata identità educativa e culturale – evidenzia Diaco -. Come afferma la Presidenza della Cei nel messaggio diffuso in vista delle iscrizioni al nuovo anno scolastico, l’Irc è espressione di una alleanza educativa, a cui non partecipano solo la scuola e la Chiesa, ma gli stessi studenti, le loro famiglie e gli insegnanti, primo fattore della qualità di tale insegnamento e del suo diffuso apprezzamento”.

Come sempre, aggiunge il responsabile del Servizio, “da questi numeri proviene anche un

Ernesto Diaco

forte invito alla responsabilità perché ciascuno, secondo il proprio ruolo, si impegni a rendere l’esperienza quotidiana dell’Irc sempre più all’altezza dei suoi obiettivi e dei suoi compiti, qualificandosi anche come ‘cantiere’ di ascolto delle persone e dei mondi di vitali, nell’ottica del Cammino sinodale a cui si sta dedicando tutta la Chiesa in Italia”. In questi giorni, osserva Diaco, “il pensiero è tornato spesso all’udienza che Benedetto XVI concesse ai docenti di Irc il 25 aprile 2009. Nel suo discorso, il Papa riconosceva che ‘grazie all’insegnamento della religione cattolica, la scuola e la società si arricchiscono di veri laboratori di cultura e di umanità, nei quali, decifrando l’apporto significativo del cristianesimo, si abilita la persona a scoprire il bene e a crescere nella responsabilità, a ricercare il confronto ed a raffinare il senso critico, ad attingere dai doni del passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro’.

È questa l’esperienza che continuano a fare, nelle scuole italiane ogni giorno, migliaia di insegnanti e milioni di ragazzi e di giovani”. Il responsabile del Servizio conclude ricordando le parole di Benedetto XVI agli insegnanti: “Lungi dal costituire un’interferenza o una limitazione della libertà la vostra presenza è anzi un valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un Paese ha sempre bisogno”.

Fonte SIR

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