Oggi pomeriggio alle 17.30 il terzo incontro di animazione promosso dal GAL Alto Casertano per l’individuazione degli ambiti strategici da attuare tra il 2023 e il 2027 in relazione alla nuova agenda comunitaria. Il Gruppo di Azione Locale dell’Alto Casertano si confronterà con le Pro Loco dei 48 comuni del territorio e con i Consorzi Turistici attivi nella zona più a nord di Terra di Lavoro, sui 5 asset individuati dalla Regione Campania per la crescita e lo sviluppo dei territori interni, ancora una volta dunque al centro dell’attenzione di Enti e Istituzioni.
Il dibattito sarà introdotto da Pietro Andrea Cappella, coordinatore del GAL, il quale, in seguito, darà la parola agli esperti del Gruppo assistiti dai tecnici del Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi (DEMM) dell’Università degli Studi del Sannio di Benevento. I rappresentanti delle Pro Loco e dei Consorzi Turistici appartenenti ad Unpli ed Epli illustreranno il quadro relativo alle zone interne e spunti di riflessione; infine, Manuel Lombardi, presidente del GAL Alto Casertano, chiuderà l’incontro.
Gli incontri di questo ciclo si terranno fino al mese di marzo e si articoleranno attraverso diversi momenti di ascolto e confronto, in cui si ripercorreranno i trent’anni di esperienza e i risultati raggiunti e in prospettiva saranno messe in evidenza le linee guida della nuova programmazione relativa al quadriennio 2023/2027, per cui “il Gal ha scelto di seguire il criterio del bottom up, così da coinvolgere e rendere partecipe il territorio nelle nuove sfide dell’innovazione e della resilienza che attendono le Macroaree rurali C e D“, come affermano il presidente Lombardi e il coordinatore Cappella.
Nell’ambito di questo percorso saranno disegnati piani di sviluppo innovativi, integrati e multisettoriali; tra di essi, figurano servizi ecosistemici, biodiversità e risorse ambientali; sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari; servizi, beni, spazi collettivi e inclusivi; comunità energetiche, bioeconomiche e ad economia circolare, ed infine sistemi di offerta socio-culturali e turistico-ricreativi locali.