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Giornata del Malato. Appuntamento a Cellole con il Vescovo Giacomo Cirulli

La partenza è prevista alle 15.00 da piazza Aldo Moro, dinanzi alla parrocchia dei SS. Marco e Vito e, a seguire, la processione aux flambeaux che terminerà nella parrocchia di Santa Lucia, dove mons. Cirulli presiederà la Santa Messa

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Foto Avvenire

Le Diocesi di Sessa Aurunca, Teano-Calvi e Alife-Caiazzo si ritroveranno a Cellole, sabato 11 febbraio, in occasione della XXXI Giornata Mondiale del Malato, accompagnati dal vescovo mons. Giacomo Cirulli. La scelta di celebrare l’evento dedicato alle persone malate a Cellole è legata alla presenza nella città del Santuario di Maria SS. di Costantinopoli, Madre dei sofferenti. Nel giorno in cui la Chiesa Cattolica venera la Vergine di Lourdes, i fedeli delle tre comunità diocesane parteciperanno all’evento promosso e organizzato dai tre Uffici per la Pastorale della Salute in collaborazione con l’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali (U.N.I.T.A.L.S.I.).

Per quanto riguarda la Diocesi di Alife-Caiazzo, sono circa 40 le adesioni pervenute da Caiazzo, Alife, Piedimonte Matese, Dragoni, Alvignano. Saranno presenti, inoltre, diverse associazioni del territorio impegnate al fianco di chi soffre: l’Associazione Volontari Ospedalieri di Piedimonte Matese; l’Associazione Giacomo Gaglione; l’Associazione Umanità Nuova con un gruppo di disabili; l’Azione Cattolica diocesana, l’Associazione Medici Cattolici.
La partenza è prevista alle 15.00 da piazza Aldo Moro, dinanzi alla parrocchia dei SS. Marco e Vito e, a seguire, la processione aux flambeaux che terminerà nella parrocchia di Santa Lucia, dove mons. Cirulli presiederà la Santa Messa.
Nel suo Messaggio per la XXXI Giornata Mondiale del Malato, che ha per tema “Abbi cura di lui”. La compassione come esercizio sinodale di guarigione, Papa Francesco invita a riflettere sul fatto che attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia è possibile “imparare a camminare secondo lo stile di Dio“, ossia vivere mettendo in pratica “compassione e tenerezza”.

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