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Giornata del Malato. “La promessa più grande che posso farvi è che il Signore non vi abbandonerà mai”, così il Vescovo Cirulli

In mattinata la visita del Vescovo Giacomo Cirulli all'Ospedale "San Rocco" di Sessa Aurunca; nel pomeriggio a Cellole per l'evento interdiocesano. Ricorrenza molto sentita anche nella diocesi di Alife-Caiazzo, con la funzione religiosa presso l'Ospedale Civile di Piedimonte Matese

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Incontro interdiocesano a Cellole 2023

Giovanna Corsale – La XXXI Giornata del Malato, celebrata l’11 febbraio, è stata vissuta con intensità e partecipazione dalle comunità diocesane di Sessa Aurunca, Teano-Calvi e Alife-Caiazzo. In mattinata il vescovo mons. Giacomo Cirulli si è recato presso l’Ospedale civile “San Rocco” di Sessa Aurunca, dove, accompagnato dai sanitari, da una delegazione dei Medici Cattolici e dal Cappellano ospedaliero, ha portato il suo messaggio di conforto e speranza ai pazienti lì ricoverati e di vicinanza e sostegno a tutto il personale sanitario impegnato nella sua “missione” quotidiana al fianco di chi soffre.

“Una vita destinata all’eternità”, questo è “l’orizzonte entro cui dobbiamo muoverci per capire questa giornata”. A sottolinearlo è stato mons. Giacomo Cirulli nell’omelia tenuta in occasione della celebrazione interdiocesana della XXXI Giornata mondiale del Malato, nel pomeriggio della stessa giornata presso la chiesa di Santa Lucia in Cellole, città in cui insiste il Santuario intitolato a Maria SS. di Costantinopoli, Madre dei Sofferenti. Sacerdoti, religiosi, associazioni di volontariato e i responsabili dei tre Uffici diocesani di Pastorale Sanitaria e fedeli delle tre Diocesi guidate dal Vescovo hanno animato la processione aux flambeaux, illuminata dalle lampade, “la stessa esperienza vissuta a Lourdes”, dove l’11 febbraio del 1858 si verificò la prima apparizione della Vergine Maria ad una fanciulla di nome Bernadette”.
È la commozione il sentimento guida del corteo dall’inizio alla fine, sentimento “acuito ancora di più dal fatto che ci siamo incontrati qui così numerosi per pregare e ringraziare Dio del dono che ci ha fatto”, incalza il Pastore, sottolineando il fatto che quella luce diramata dalle lampade rappresenta “la luce della salvezza che il Signore incarna: Lui è la liberazione, la salute, quella vera”, ma soprattutto è il chiarore che “ci aiuta a fare chiarezza prima dentro di noi, a comprendere come certe volte siamo piccoli di mente e cuore” perché ci lasciamo fagocitare dalla “nostra ipocrisia o dalla falsità nei rapporti con gli altri” (video).
Così, l’orizzonte entro il quale Gesù ci chiama a vivere è quella dell’amore fraterno e della compartecipazione alla sofferenza altrui. “La promessa più grande che posso farvi è che il Signore è con voi sempre e non vi abbandonerà mai“, queste le parole che mons. Cirulli rivolge ai presenti, con particolare riguardo agli ammalati, ossia coloro che sperimentano ogni giorno la sofferenza, invitando ognuno a ringraziare Dio sempre e comunque. Infine, un pensiero “per le persone coinvolte nel terremoto che ha devastato Turchia e Siria e per i territori afflitti dalla guerra”, tragiche realtà rispetto alle quali ognuno può dare il proprio contributo: “Dobbiamo diventare attivi e propositivi riguardo a questo dolore! Bisogna dire ‘basta’, cercando di individuare e annullare i pericoli, mediante la preghiera e le azioni concrete”.

Guarda il Video della Giornata del Malato a Cellole.

La Giornata del Malato a Piedimonte Matese presso l’Ospedale Civile AGP
La celebrazione della Giornata del Malato ha avuto particolare risonanza nella Diocesi di Alife-Caiazzo, dove ogni parrocchia ha dedicato a chi soffre nel corpo e nell’animo momenti di preghiera e riflessione. L’Unità pastorale di Piedimonte Matese, rappresentata dai parroci delle tre parrocchie della città, don Armando Visone, don Massimiliano Giannico e don Emilio Meola, don Eusebio Swiderek, cappellano dell’Ospedale, insieme al diacono Raffaele Fazzone, responsabile dell’Ufficio di Pastorale Sanitaria della Diocesi, si sono ritrovati presso il Nosocomio di Piedimonte per la Santa Messa. È stata una ricorrenza particolarmente sentita, a cui hanno partecipato anche i volontari ospedalieri AVO, l’Associazione Medici Cattolici, il Movimento per la Vita, i medici e il personale sanitario.

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