Giovanna Corsale – È ufficialmente online il sito matesenostrum.it, nato dall’omonima Associazione che è stata costituita nel 2014 e con sede a Piedimonte Matese da un gruppo di persone appassionate e conoscitrici del Matese, dei suoi paesaggi e del suo sterminato patrimonio di flora e fauna. Come si evince dall’home page del sito web, le sezioni in cui esso si articola, in continuo aggiornamento, passano in rassegna la mission che l’Associazione, il cui presidente è Luigi Atzeni: la sua composizione, le sue attività, le escursioni, il blog e infine una parentesi dedicata ai contatti.
Grazie al sito prende corpo l’idea, già avviata attraverso la pagina Facebook dedicata, di diffondere la conoscenza di una delle località italiane più ricche e suggestive, il Matese appunto, strategico anello di congiunzione tra il Centro e il Sud dell’Appennino: la natura, i luoghi e la storia. A questo proposito ricordiamo il Corso base di Micologia, ospitato dalla Biblioteca diocesana “San Tommaso d’Aquino” e rivolto a raccoglitori e appassionati dei funghi. Di notevole importanza, inoltre, è il contributo offerto dagli esperti di MateseNostrum attraverso il fototrappolaggio, una pratica che permette di rilevare documenti da “analizzare, valutare e gestire in modo opportuno”, dati che risultano essenziali, non solo per i membri dell’Associazione ma anche per Enti e Organizzazioni istituzionali, per compiere uno studio preciso e approfondito del territorio in questione.
Dimensione naturale (flora, fauna, funghi) e dimensione antropica, idrogeologia e cultura storica, archeologia e antropologica, sono gli aspetti sui quali si focalizza l’attività realizzata dall’Associazione matesina, che si fonda sulla sintesi di ambiti diversi: biologia, geografia, storia, antropologia. A muovere le attività dell’Associazione sono diversi “gruppi di studio“, ognuno opera secondo ambiti e obiettivi specifici per “distribuire, in modo sempre più capillare, le conoscenze necessarie per custodire consapevolmente il Matese e darne sempre più il valore necessario per lo sviluppo, sostenibilmente efficace, di questi luoghi: continuare a viverci e presidiarli“.