Il contributo che vi proponiamo questa settimana per la rubrica Matese tra Moderno e Contemporaneo, a firma di Armando Pepe, professore e meticoloso ricercatore, restituisce al lettore l’immagine di Raffaele Di Lauro, napoletano, che fu il primo segretario del Partito Nazionale Fascista in Terra di Lavoro.
Armando Pepe – Dell’avvocato Raffaele Di Lauro, napoletano, primo segretario del Partito Nazionale Fascista in Terra di Lavoro, dal 1922 al 1923, non si avevano fotografie, pertanto se ne ignoravano le fattezze e l’aspetto. L’immaginazione non poteva aiutarci. Per caso, o forse non per caso, nella sede della Società di Storia Patria di Terra di Lavoro, mi sono imbattuto nella raccolta completa del periodico intitolato proprio “Terra di Lavoro” e, sfogliando il volume del 1922 ho trovato la foto del segretario Di Lauro.
Lavorava nello studio dell’avvocato e docente universitario Mario Zanfagna, nei pressi della chiesa di Santa Maria di Pizzofalcone, parte di quella Napoli divenuta più viva e nota grazie ai romanzi di Maurizio De Giovanni. Dal 1923 in poi, pur avendo perso la segreteria, in seguito alla defenestrazione di Aurelio Padovani, rimase nel Pnf, essendo quello il suo background. Scrisse memorie, libri di storia (tra cui una biografia di Robespierre), libri di memorie dei suoi trascorsi in Africa Orientale Italiana.
Aveva iniziato la sua attività politica in ambiente repubblicano-radicale, seguendo la tradizione di Roberto Mirabelli, Antonio Gaetani di Laurenzana, Antonio Casertano. Poi aderì al fascismo. Anche nel secondo dopoguerra rimase tenacemente fermo nei suoi ideali monarchici e fascisti.
Fonte storiaglocale.com