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L’ingresso di mons. Giacomo Cirulli nella Diocesi di Sessa Aurunca: “Il Signore è il mio Pastore”

Ieri, domenica 19 marzo, nella Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo in Sessa Aurunca, il vescovo mons. Giacomo Cirulli ha ufficialmente preso possesso della Diocesi, unita "in persona Episcopi" a quelle di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo

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Giovanna Corsale – L’unione in persona Episcopi delle diocesi di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca si è compiuta con la Presa di possesso canonico che ieri, domenica 19 marzo, ha dato ufficialmente inizio al ministero pastorale di mons. Giacomo Cirulli anche nella Chiesa di Sessa Aurunca. I sacerdoti, diaconi e seminaristi delle tre diocesi “sorelle”, il Vescovo di Caserta mons. Pietro Lagnese, le autorità militari e civili del territorio, i sindaci di Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e del territorio locale, in primis il primo cittadino di Sessa Lorenzo Di Iorio, l’Azione Cattolica diocesana, i rappresentanti di associazioni e delle confraternite e i fedeli laici prevenienti da diverse parrocchie hanno accolto il Vescovo Giacomo nella Chiesa Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo.

Qui don Roberto Guttoriello, vicario della diocesi di Sessa Aurunca, ha rivolto al Pastore parole di gratitudine e buon auspicio per l’inizio del nuovo percorso, che avviene nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra San Giuseppe, che “accompagni e benedica questo cammino che oggi comincia. Come lui siete un grande lavoratore e obbediente, per aver obbedito alla luce del Maestro e alla chiamata del Santo Padre, e padre al quale la nostra comunità si affida”. Al saluto di don Guttoriello segue il rito che sancisce l’inizio di ogni ministero episcopale, ossia la lettura della Bolla con cui Papa Francesco ha affidato a mons. Giacomo Cirulli la Chiesa che è in Sessa Aurunca (23 febbraio 2023), cui seguono la presa di possesso della Cattedra da parte del Vescovo e il saluto del Clero di Sessa e delle autorità. Momento successivo la lettura del verbale da parte del cancelliere vescovile, don Michelangelo Tranchese, e sottoscritto dai vicari delle Diocesi “sorelle” (don Vittorio Monaco, don Alfonso Caso e don Roberto Guttoriello) e di alcuni testimoni. A seguire la celebrazione liturgica presieduta dal Pastore.

Il Signore è il mio pastore. L’omelia
“Signore Gesù che sei qui presente, vivo e vero nella tua Parola che ci hai rivolto e nel Sacramento, tu vuoi attraverso di me parlare al cuore di questo santo popolo che ti appartiene. Riempimi di Spirito Santo, perché la tua Parola sia la mia e non viceversa”. Sono le parole pronunciate dal Vescovo Giacomo all’inizio della sua omelia, parole attraversate da una percettibile emozione, quella di chi ha accolto senza riserve il disegno divino, consapevole della costante presenza del Signore in un cammino in cui non mancheranno difficoltà, tuttavia anche nei periodi bui risuona la voce del Signore che “mi dice ‘io sono con te‘”. Così, il Pastore si impegna ad assumere questo impegno, essere cioè guida di tre comunità diocesane, e a farlo in assoluta serenità: “nonostante le responsabilità che il Signore mi affida, io sono in pace”. Il medesimo stato d’animo appartiene al cieco nato, di cui ci parla il Vangelo di Giovanni proclamato ieri, il quale ha una sola certezza, ossia essere guarito, “credere nella luce” e lo fa con semplicità. Come il cieco ogni cristiano dovrebbe fare dell'”alleanza con Gesù” il motore della propria vita e cercare quotidianamente Gesù, in maniera instancabile. Al termine dell’omelia, l’invito di mons. Cirulli ad approfittare del tempo quaresimale per “chiedere sempre più al Signore di essere per noi luce”.

 

 

 

 

 

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