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Colletta Terra Santa. Il Venerdì Santo sosteniamo l’impegno dei francescani custodi dei luoghi di Gesù

Le offerte raccolte in chiesa domani (7 aprile), venerdì santo, sono destinate ai frati francescani che si prendono cura dei "luoghi santi"

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Foto Facebook Custodia Terra Santa

Giovanna Corsale – La giornata del venerdì santo, che quest’anno ricorre il 7 aprile, è storicamente dedicata alla Colletta per la Terra Santa. Tutte le offerte raccolte in chiesa nel giorno in cui si ricorda la passione e la crocifissione di Gesù saranno devolute ai frati francescani che da otto secoli si prendono cura dei luoghi in cui Gesù è nato, vissuto e morto. Il loro è un impegno complesso, sia materiale che spirituale: la presenza francescana in questa terra difficile si scandisce in opere pastorali, sociali, culturali e attività legate alla comunicazione.

“Il nostro compito di frati minori della Custodia di Terra Santa è proprio quello di prenderci cura contemporaneamente delle pietre benedette e sante che sono i santuari e delle pietre vive che sono i cristiani locali e i pellegrini”: scrive così fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa dal 2016 nella Lettera in vista della Colletta del Venerdì Santo.

Da sempre al fianco dei cristiani che vivono in Terra Santa, i Francescani nel corso del tempo hanno dato e continuano a dare un contributo notevole all’educazione e alla formazione della popolazione locale, laici e religiosi di ogni parte del mondo.

Colletta del Venerdì Santo, la storia

Nata dalla volontà dei Pontefici di mantenere forte il legame tra tutti i cristiani del mondo e i Luoghi santi, in tempi recenti è stato Paolo VI a darle una spinta decisiva attraverso l’Esortazione Apostolica Nobis in Animo del 25 marzo 1974. La Custodia francescana, cui sono affidati i Luoghi Santi, attraverso la Colletta può portare avanti la missione a cui è chiamata: oltre alla conservazione dei Luoghi Santi, il sostegno e lo sviluppo della minoranza cristiana locale, la liturgia, le opere apostoliche, l’assistenza ai pellegrini. Nel 2020, su richiesta della stessa Congregazione per le Chiese Orientali, a causa della pandemia, l’appuntamento venne spostato al 13 settembre. Nello stesso anno, fortemente segnato dal Covid, grazie al fondo d’emergenza istituito dalla Congregazione e alla collaborazione di varie agenzie della Roaco (Riunione Opere Aiuto Chiese Orientali) sono stati finanziati 303 progetti in 24 Paesi, oltre a provvedere al sostentamento di sacerdoti e religiosi. (Da vaticannews.va)

 

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