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Piana di Monte Verna. La comunità celebra l’Immacolata, nel ricordo del miracolo del 1860

Domenica 21 maggio, la comunità celebrerà la Vergine Immacolata, con le tradizionali funzioni religiose e la processione, durante la quale per la prima volta verrà recitato il Rosario dell'Immacolata del Miracolo

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Nunzia Cecere – Fervono i preparativi per domenica 21 maggio, quando la comunità di Piana di Monte Verna ricorderà il miracolo avvenuto nella notte tra il 21 e 22 maggio 1860. La festa in onore dell’Immacolata è anticipata dal cammino di preghiera del Novenario, animato dai gruppi parrocchiali e non parrocchiali, essendo la Solennità espressione della tradizione religiosa della comunità tutta. Domenica 21 saranno celebrate due sante messe al mattino, ore 8.00 e 11.00; mentre alle 17.30 sarà celebrata la Messa Solenne, con la consacrazione degli ultimi bambini nati, anche quelli ancora non battezzati, al cuore dell”Immacolata.

Un’antica riproduzione dell’Immacolata venerata a Piana di Monte Verna

In seguito, la suggestiva calata della statua della Vergine Immacolata e a seguire la taumaturgica icona della Vergine Immacolata verrà calata dalla sua dimora e accompagnata in processione. Durante il cammino penitenziale sarà recitato per la prima volta il Rosario all’Immacolata del Miracolo e i cittadini pianesi potranno esporre lumini al passaggio del simulacro, in ricordo dei due incendi che causarono la distruzione della statua. In merito all’elevazione della chiesa a Santuario mariano e sull’approvazione della giaculatoria sono in cantiere studi, ricerche e altre attività.

La storia del Miracolo

Era il 21 maggio del 1860; sin dal tardo pomeriggio di quel giorno, Piana fu flagellata da una violenta tempesta, che raggiunse la massima criticità in serata. Il popolo cercò riparo e conforto in chiesa e decise di esporre la statua dell’ Immacolata Concezione alla pubblica venerazione, ma gli uomini che calavano l’immagine si accorsero che era bagnata, pur essendo la nicchia in cui era custodita completamente asciutta.

Il parroco vide chiaramente che sul capo della Vergine era comparso un foro (tuttora visibile) dal quale sgorgava una sostanza acquosa che le bagnava testa e manto. Tale fenomeno si protrasse fino alle ore 24. Quella stessa notte giunse da Caiazzo il Vescovo Luigi Riccio insieme a due canonici, che, constatato il fenomeno prodigioso, affermò di trovarsi dinanzi ad un vero miracolo. Poco prima dell’alba, intorno alle 4 del mattino, il cielo ritornò sereno e la Madonna cessò di “sudare”.

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