È ufficiale: il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, condurrà una missione di pace in Ucraina. Prende corpo, quindi, la decisione maturata da Papa Francesco e da lui stesso accennata nel viaggio di ritorno dal Paese martoriato dalla guerra, dopo il confronto avuto con il presidente ucraino Zelensky. “Un segno di grande fiducia”, è con queste parole che mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, commenta l’iniziativa del Santo Padre, in accordo con la Segreteria di Stato, che dischiude un orizzonte di speranza, quella che le tensioni tra Ucraina e Russia possano quantomeno affievolirsi e si possano ipotizzare percorsi di pace.
L’incarico ricevuto dal card. Zuppi, frutto di un progetto pensato da un po’, delicato e complesso, segno di una Chiesa pienamente coinvolta nel dramma di una guerra che da più di un anno tiene col fiato sospeso il mondo intero, un tempo lungo in cui all’intensificarsi dei combattimenti fa da contrappeso la difficoltà di trovare margini di compromesso. Consapevole della difficoltà della missione affidata al card. Zuppi, la Chiesa cattolica italiana, nella persona di mons. Baturi, lancia l’invito alle “comunità ecclesiali e, in particolare, i monasteri presenti sul territorio nazionale ad accompagnare sin d’ora con la preghiera questa missione che il Santo Padre ha voluto conferire al presidente della Cei affinché porti frutto e aiuti a costruire processi di riconciliazione”.