Siamo stati al primo ciak sul set della miniserie “Radici per il futuro” scritta e diretta dagli alunni del Liceo Statale “Galileo Galilei” di Piedimonte Matese. La cornice di inizio non poteva che essere una delle piazze centrali della città matesina (De Benedictis), al cospetto dei grandi “grandi” della storia di Piedimonte immortalati nei murales sulla facciata della Casa comunale; ad alcuni di loro e alle imprese coraggiose si ispira il lavoro cinematografico e il più ampio progetto culturale che ne suggerisce contenuti e dialoghi.
Il Liceo guidato dalla Dirigente Bernarda De Girolamo ha partecipato al bando Visioni Fuori-Luogo – Cinema per la Scuola- “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione” indetto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM); un progetto che si avvale della supervisione dell’Associazione Culturale Xenia diretta dal regista Paolo Pasquini e del regista piedimontese Renato Giugliano con la squadra della RLP Film Production: il primo già protagonista di attività cinematografiche nel mondo scolastico, il secondo legato per genesi e famiglia al Matese in cui ritorna volentieri dopo il suo trasferimento a Bologna.
“Radici per il futuro” è il titolo del progetto con cui il Liceo ha partecipato al Bando ministeriale e il titolo del lavoro cinematografico che in questi giorni si sta costruendo di cui vedremo dopo l’estate la proiezione: unisce il passato, il presente e il futuro; crea continuità tra le vite di ieri e quelle di oggi, tra i nomi “illustri” di Piedimonte che hanno osato immaginare e dare vita ad occasioni di cultura e di lavoro vivaci e proficue e quelli di giovani attuali alle prese con il cantiere della propria identità. “Radici per il futuro” pone domande sul valore che la città Piedimonte Matese ha rappresentato nei secoli aprendo spiragli di luce e di prosperità e al contempo indaga la fame di “altrove” che puntualmente ssale di giovani. “E’ la vita dei popoli di ogni epoca: partire, fare esperienza e tornare”, spiega il regista Renato Giugliano rispecchiando la sua storia in quella dei ragazzi che sognano un futuro lontano dal luogo natìo, “eppure torni e ti ritrovi; sei portatore di questa identità locale ovunque tu vada”. E allora riflettori e riflessioni su Aurora Sanseverino (1699-1726), poetessa e mecenate che fece di Palazzo Ducale punto di incontro e di rilancio della cultura che animava la corte di Napoli, esempio di donna oltre gli stereotipi del tempo; Gian Giacomo Egg (1765–1843) lo svizzero che impiantò nella Piedimonte ricca d’acqua la filanda da cui sarebbe nato di li a qualche decennio il Cotonificio cittadino, polo industriale e sociale unico in tutto il Sud Italia; Enrico Caruso (1873-1921) il tenore i cui genitori vissero in città fino a pochi mesi dalla sua nascita per poi trasferirsi a Napoli: a ciascuno di essi sarà dedicato un cortometraggio, scritto, diretto, interpretato dagli studenti del Liceo a cui si aggiungerà un ulteriore lavoro che raccoglie l’approfondimento sui temi che fondanti il progetto.
“Attraverso l’analisi storica del nostro territorio, i ragazzi devono avere la possibilità di capire che in questa terra si sono alternati momenti difficili ad altri di ricchezza valoriale, umana, economica e creativa da cui ancora oggi attingiamo…”, le parole della Dirigente scolastica Bernarda De Girolamo. “Per questo motivo dobbiamo dire loro che nel territorio in cui sono nati e studiano ce la possiamo fare guardando ai personaggi che a Piedimonte hanno portato segnali di positività. “L’invito che vogliamo rivolgere ai nostri studenti è che non devono mollare perché il loro futuro può essere anche qui a Piedimonte. Serve inventiva, creatività, ma soprattutto è importante crederci”.
Sono partiti in una settantina nei mesi scorsi, seguendo un vero e proprio corso di cinematografia guidati da Pasquini e Giugliano; gli studenti del Galilei hanno conosciuto linguaggi e tecniche, poi approfondito la storia locale; si sono sperimentati con le sceneggiature e al contempo maturato il proprio ruolo da set: da oggi ognuno di loro è scenografo, aiuto regia, costumista, attore…; sanno come muoversi dal primo ciack all’ultimo stop della giornata. Ne avranno per alcuni giorni, senza sosta e senza riposo: seppur l’ultima campanella sia suonata da alcuni giorni continuano ad abitare la loro scuola divenuta una delle tanti cornici di questo progetto, continuano a condividere il tempo con i coetanei (non per forza i compagni di banco) e con i docenti inseriti nel progetto coordinato dalla professoressa Maria Santoro. Si muoveranno nelle strade e nei luoghi della storia di Piedimonte, impegnati ma non più impensieriti dallo studio in classe. Hanno colto la bellezza dello stare insieme e della visione a cui la scuola intende stimolarli, pertanto restano ancorati a quel microcosmo da cui fino a pochi giorni fa sarebbero voluti fuggire in nome di una libertà scritta e diretta se non da se stessi e invece si rendono disponibili a questo percorso formativo.
Dietro la cinepresa: un progetto che educa i sogni
Quando mesi nasceva il progetto, il confronto tra Paolo Pasquini di XENIA e la docente tutor Santoro metteva in luce il problema e il punto da cui partire: “Qui i ragazzi vanno via tutti, mi fu detto. Ecco perché in questo caso parliamo di identità da riaffermare anche come antidoto allo spopolamento”, spiega il regista che insieme allo staff di XENIA porta avanti attività e laboratori formativi che ruotano intorno a cinema e teatro.
“L’antidoto è nella storia, dietro le spalle; quindi proviamo a valorizzare con gli occhi degli studenti i tesori di questa terra affinché siano da contrappeso all’inerzia che li spinge lontano da qui”. La riflessione è sull’identità d questo gruppo coinvolto nel progetto e più in generale con la “fotografia” del giovane matesino: “Li ho trovati molto attaccati a questa terra; partono ma poi tornano. La partita, in questo posto non è sulla formazione – perché io mi sono ritrovato in un Liceo di altissimo profilo e di prim’ordine a livello nazionale – ma sull’economia”. Pasquini inquadra una delle debolezze locali, ma poi riporta all’attenzione la soluzione che da educatore è venuto a condividere in questo Istituto scolastico: “ma le figure di Egg ed Aurora hanno intuito la potenzialità di questo luogo, che ancora oggi in Italia spesso si nasconde nelle province e nei centri piccoli… chissà, magari questa esperienza farà nascere nuovi sogni imprenditoriali”.
E di sogni si ferma a parlare il regista di casa, Renato Giugliano, trent’anni fa partito lontano da qui, e per la prima volta a Piedimonte nelle vesti di regista; il suo lavoro in questa squadra di creativi è per lo più con il cortometraggio dedicato a Gian Giacomo Egg: “E’ bello tornare a casa, e scoprirti molto più legato alle cose che pensavi non ti appartenessero. Se questo andare sembra un fallimento per chi se ne va, senza dubbio è una conquista per chi torna”. Scopre le carte il vivace liceale di un tempo (lo stesso Liceo in cui lavora al progetto “Radici per il futuro”). “Parlare della filanda di Egg e di questa città dove la rivoluzione industriale mise radici, appunto, e prese il nome di ‘piccola Svizzera’, beh fa un certo effetto e mi provoca il desiderio di riscatto che stiamo provando a realizzare con questi ragazzi, non solo idealmente”.
Il sogno Renato lo coltiva da un paio di anni: mettere creatività e professionalità al servizio di questo angolo di Matese e provare a realizzare un più grande lavoro su Gian Giacomo Egg. Pensa audacemente, osando visioni che chiamano in causa luoghi, scorci, scene da film, ciak lungo il fiume Torano e scene di vita contemporanea; economia e maestranze locali, piccole e medie botteghe di paese da coinvolgere in un più grande progetto destinato al cinema ma soprattutto destinato alle coscienze: storie di bene che generano nuovo bene.
Il Matese incrocia le dita.
Seguiranno aggiornamenti dal set.