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Questo mondo non mi renderà cattivo: Zerocalcare torna su Netflix con la sua nuova serie animata

Il fumettista Michele Rech scrive, dirige e interpreta la serie dal 9 giugno in piattaforma

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Noemi Riccitelli – Il debutto su Netflix nel 2021 è stato esplosivo: infatti, Strappare lungo i bordi (qui la recensione) si è rivelato uno straordinario successo e ha permesso di far conoscere il fumettista italiano Michele Rech, in arte Zerocalcare, ad una platea più ampia, che ne ha apprezzato l’ispirazione profondamente umana, con una vicenda che ha saputo avvicinarsi, con grazia e ironia, all’intimità del pubblico.
Ora, nel 2023, Zerocalcare torna su Netflix con una nuova serie, sempre da lui scritta, diretta e interpretata: Questo mondo non mi renderà cattivo, disponibile dal 9 giugno sulla piattaforma streaming in sei episodi di circa 25/30 minuti ciascuno.
La serie è prodotta da Netflix, insieme a Movimenti Production e a BAO Publishing.

Come già in Strappare lungo i bordi, Zero in questa nuova storia ritrova i suoi amici di sempre, Sarah e Secco, oltre all’immancabile confronto con l’Armadillo, la figura che dà corpo alla sua coscienza (anche stavolta con la voce dell’attore Valerio Mastandrea).
Nuovo è, invece, il personaggio di Cesare, che è, in realtà, una vecchia conoscenza di Zero: i due si incontrano dopo che il primo è mancato per vent’anni dal quartiere.
La presenza di Cesare diventa, così, occasione per Zero di una profonda riflessione sul giudizio, sulle etichette che, solitamente, si tendono a dare agli altri, unita ad un’altra delicata faccenda che anima il quartiere proprio nello stesso momento: l’arrivo di un gruppo di migranti in un centro di accoglienza del posto.

Come dichiarato dallo stesso Rech, il titolo della serie riprende un brano del cantautore romano Path: “Questo mondo non mi renderà cattivo” diventa, così, un’auto-affermazione che si pone come una reazione positiva e salda a quegli avvenimenti della vita più aspri e inaspettati, per Zero e tutti gli altri protagonisti.
Zerocalcare ha inoltre dichiarato come questo progetto sia nato ben prima rispetto al lavoro di Strappare lungo i bordi, ma che la sua realizzazione ha richiesto un tempo di maturazione artistica e personale molto più lungo, trovando poi una sua naturalezza proprio dopo il brillante esordio dello scorso anno.

Se la prima serie aveva come tema principale l’esistenza stessa e le sue sfaccettature, belle e terribili insieme, entusiasmanti e spaventose, critiche nel loro complesso senza dubbio, specie per le più giovani generazioni, Questo mondo non mi renderà cattivo prosegue con la riflessione tutta umana sulle disposizioni personali di ognuno, aggiungendovi tuttavia una questione politica scottante e, purtroppo, sempre attuale.
L’accoglienza del diverso, dello straniero, e il severo dibattito pubblico che ne consegue.

I due fulcri della serie sono proprio Cesare e il gruppo di rifugiati nel centro di accoglienza: entrambi, a loro modo, sono degli emarginati, degli esclusi.
Cesare non riconosce più il quartiere lasciato venti anni prima e fatica a integrarsi nuovamente nell’ambiente, con le persone, con lo stesso Zero con cui c’era stato un feeling complice.
I rifugiati, invece, per tutta la serie sono solo evocati, non si vedono mai, compaiono alla fine: ciò che viene mostrato sono le reazioni degli altri a questa loro “presenza”.

Ed è proprio sulle reazioni, sui sentimenti che Michele Rech lavora: quelli riguardo Cesare e quelli sui rifugiati.
I suoi, quelli dei suoi amici, quelli dell’opinione pubblica, dei più.
Sentimenti, reazioni che non sono mai solo tali, ma che si rivelano essere dei vasi di Pandora dai quali fuoriescono nuove questioni e interrogativi viscerali, che abbracciano, anzi attanagliano, i personaggi, ma soprattutto gli spettatori.
Emblematico, in tal senso, lo sfogo di Sarah del terzo episodio, che arriva a mettere in discussione persino la posizione di Zero e il suo diritto a giudicare, esprimersi sulle scelte di vita degli altri.

Dunque, politica, impegno sociale, la necessità di mettere in discussione sé stessi nel confronto con l’altro, rimodulando quelli che sembravano punti fermi della propria vita: Questo mondo non mi renderà cattivo va più decisa e in profondità nella trattazione dei temi, contraddistinguendosi però sempre per acume, ironia e sensibilità, suggellando quel sincero e onesto legame con il pubblico, già sancito con la prima serie.

Dal punto di vista più squisitamente formale, tanti i riferimenti “pop” (i cosiddetti easter eggs) nel corso dei vari episodi, la colonna sonora raccoglie, invece, pezzi cult della musica contemporanea (Lou Reed, Oasis, The Cure, 883…) uniti alla sigla inedita curata anche stavolta da Giancane (Giancarlo Barbati), Sei in un mondo meraviglioso.
Da menzionare, inoltre, la partecipazione dell’attore Silvio Orlando che presta la voce ad uno dei personaggi della storia.

Questo mondo non mi renderà cattivo conferma la brillante ispirazione di Zerocalcare che possiede il pregio di saper ritrarre una generazione e, con questo nuovo prodotto, offre anche una prospettiva che per quanto personale, e quindi condivisibile o meno, permette di considerare da un punto di vista diverso una delle tante (troppe, forse) complesse dinamiche problematiche della nostra realtà.

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