Cammino, boschi, soste e poi l’arrivo ai piedi dell’Addolorata di Castelpetroso, ma sempre accompagnati dalla preghiera che dal primo all’ultimo passo di questo percorso non abbandona mai coloro che sono partiti. È lo storico pellegrinaggio dei devoti di Castello del Matese diretti al Santuario nel vicino Molise dove 135 anni apparve la Vergine e dove da allora si recano in tanti ininterrottamente, sfidando il freddo e la neve dei mesi più rigidi, trovando refrigerio in estate.
Sono partiti venerdì 16 giugno, in serata dopo aver ricevuto il sacramento della riconciliazione e aver partecipato alla Messa celebrata dal Parroco don Antonio Rinaldi e da don Salvatore Zappulo. Sono usciti in preghiera verso la notte e verso l’incontro con il divino, mettendo in conto ogni sacrificio, e secondo i consueti ritmi hanno alternato il cammino nelle ore meno calde ai momenti di riposo: è proprio quel cammino fondato sull’essenziale di uno zaino a svuotare il cuore dei pellegrini e prepararlo ad un incontro forte con il Signore. Dall’inizio alla fine il pellegrinaggio si caratterizza per la solidarietà e l’aiuto tra i partecipanti, soccorrendo i bisogni dei meno abituati, dei principianti, dei più fragili; diverse generazioni, dai giovanissimi agli anziani, si fanno compagnia e si sostengono fino all’arrivo a Castelpetroso nel mentre che il cammino diventa un racconto di storie, di umanità, ma anche motivo di spensierato buonumore, ognuno portando nel cuore la propria preghiera, una richiesta, una supplica particolare o un ‘grazie’ da deporre davanti alla statua che raffigura la Madonna addolorata che accoglie e abbraccia Cristo deposto dalla Croce.
Come da tradizione, i religiosi del Santuario domenica hanno accolto all’arrivo i pellegrini di Castello e con essi anche i tanti fedeli giunti in pullman dal paese; insieme sono entrati in Basilica per la celebrazione della Messa di ringraziamento. Le immagini scattate in quel momento d’insieme ci restituiscono quelle di una comunità: chi è partito accompagnato dalla preghiera di chi è rimasto in paese, ma ha anche trovato altri all’arrivo pronti ad accogliere e confortare; condividere insieme l’eucarestia, chi più stanco e affaticato, chi invece più riposato è ancora una volta l’immagine dell’unica famiglia che per strade diverse ricerca Dio.
