Giovanna Corsale – Il grano sarà protagonista di due eventi in programma a luglio in due località dell’Alto Casertano. Si comincerà da Piana di Monte Verna, ai piedi dei Monti Trebulani, dove nei giorni 15 e 16 luglio si terrà Trebbiando. C’era una volta… l’antica trebbiatura del grano, organizzato dall’Associazione “Agricoltori pianesi”, in collaborazione con la Pro Loco Pianese e col Patrocinio dell’Amministrazione comunale pianese. Due giorni dedicati alla rievocazione dell’intero processo di lavorazione del grano, dalla battitura alla trebbiatura, un vero e proprio rito rappresentativo della vita dei campi nei tempi antichi. Dal Monte Maggiore ci spostiamo ai piedi del Monte Miletto, e precisamente a Letino, dove il 22 e il 23 luglio si svolgerà I riti. Festa del fieno, a cura dell’Associazione Giovanile Jobba, i cui giovanissimi componenti sono animati dalla volontà di mantenere vive usanze e mestieri praticati dagli antenati, elementi essenziali della cultura locale. La scelta di denominare l’evento “I riti” non è casuale, ma rimanda al metodo di lavoro antico che per l’appunto veniva chiamato “rito” e si articolava in diverse fasi: la raccolta del fieno tramite un rastrello e successivo cumulo, quest’ultimo veniva poi legato con delle corde e infine caricato su un asino che provvedeva al trasporto verso la stalla. Nel corso delle due serate saranno presenti artigiani e produttori agricoli locali, con l’intrattenimento a base di musica folk.
Nel cuore dell’estate, due appuntamenti per far rivivere l’indole contadina che accomuna Piana a Letino, e più in generale, a tutte le località rurali del Mezzogiorno italiano, le quali impiegavano gran parte della stagione estiva nella lavorazione del grano. Si cominciava dalla fine di giugno proseguendo fino a metà di luglio, operando attraverso varie fasi: raccolta, trebbiatura e battitura del grano. Intere famiglie erano coinvolte in questa attività, uomini e donne impegnate in un lavoro che richiedeva un significativo dispendio di energie fisiche, prima che i moderni macchinari venissero introdotti, in primis le prime mietitrebbiatrici comparse nei primi anni ’60. Una rassegna degli antichi strumenti utilizzati per la macinazione del grano, e quindi una riflessione sulla valenza sociologica delle attività agrarie tipiche delle realtà contadine del Sud del periodo di dominazione fascista in Italia sono state oggetto di studio da parte del professor Nicolino Lombardi, confluito nel libro La battaglia del Grano. Gli uomini e le macchine del Sannio. (Approfondisci qui)
Le giornate dedicate alla lavorazione del grano erano, inoltre, genuine occasioni di aggregazione: nelle pause dai meccanici gesti in cui il lavoro si articolava, i contadini si ritagliavano del tempo per fare due chiacchiere all’ombra di un albero e raccontarsi aneddoti, prima di riprendere il loro lavoro. Dietro ogni chicco di grano si celava la fatica di generazioni diverse, unite tuttavia nello stesso intento di ricavare il meglio da una terra generosa, proprio come l’Alto Casertano, parentesi geografica del Belpaese dove tradizioni e valori si fondono, riverberando nell’anima del presente.
Le foto in bianco e nero ritraggono scene di mietitura ad Alife (Archivio privato Antonio Del Santo e Rosa Di Caprio).