Arriva la festa della Vergine del Monte Carmelo, antica tradizione liturgica che affonda le sue radici nel Medioevo, da quando il 16 luglio 1251 la Vergine apparve in questo luogo a San Simone Stok; qui gli eremiti avevano già dato vita ad un forte culto mariano richiamando uomini dall’oriente e dal continente europeo. Numerose le chiese parrocchiali che dedicano a tale culto preghiere particolari e anche feste solenni. È il caso, tra i tanti nella Diocesi di Alife-Caiazzo, della Parrocchia di Maria SS. del Carmine in Treglia, frazione di Pontelatone, dove nel giorno della festa si potrà lucrare l’Indulgenza plenaria secondo le disposizioni della Chiesa.
Il programma parrocchiale Il 2 luglio scorso, con l’intronizzazione del simulacro di Maria SS.ma del Carmine hanno avuto inizio i festeggiamenti, che nel novenario che si va concludendo ha visto i fedeli riuniti con il parroco don Paolo Vitale nella riflessione dedicata “Attraverso gli sguardi della Madre”: con l’ausilio di opere d’arte riprodotte e mostrate ai presenti, ogni sera le omelie del novenario hanno indagato un particolare aspetto della Vergine Maria (la locandina).
Il 16 luglio, Solennità della Beata Vergine del Carmine, in parrocchia la Messa Solenne sarà celebrata alle 10.00, con il rinnovo della consacrazione e l’imposizione dello scapolare che attiene a questa particolare devozione, segno che la Vergone consegno a San Simone Stok come protezione dalle pene del Purgatorio e che giunge fino a noi, come impegno “attuale” a rimanere legati a Maria e alla consegna più importante che ha fatto all’umanità attraverso il Figlio Gesù. Il dono dell’Indulgenza a Treglia, si lega ad una concessione di Papa Benedetto XVI tramite la Penitenzieria Apostolica avvenuta nel 2012 per il profondo legame spirituale e devoto di questa comunità locale alla sede Apostolica, alla Basilica Pontificia. Per questo motivo, l’Indulgenza, ossia il perdono dai peccati, è offerta a coloro che giungono in questo luogo per un serio pellegrinaggio (come avviene in occasione della Festa del Carmine), oppure in una data scelta liberamente dai fedeli, ma anche ogni qualvolta vi siano ricorrenze festive per la stessa Basilica Vaticana: nelle solennità titolari della Basilica Vaticana (dei Santi Apostoli Pietro e Paolo) e della stessa Chiesa; nel giorno della festa della Cattedra di San Pietro; nell’anniversario della dedicazione della Basilica Vaticana; nell’anniversario dell’elezione del Sommo Pontefice. È la fede in questi casi a rinnovare e rinsaldare il legame tra i pellegrini e Dio, in una festa spirituale che nasce dalla preghiera e dai sacramenti: la confessione, la comunione eucaristica, la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, e la recita del Credo.
La devozione alla Vergine del Monte Carmelo
Fonte Vatican News
La festa liturgica della Vergine del Monte Carmelo fu istituita per commemorare l’apparizione del 16 luglio 1251 a san Simone Stock. Nel I libro dei Re si racconta che il profeta Elia, sul monte Carmelo, si radunò con alcuni uomini, per difendere la purezza della fede, e vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal. A partire da questa esperienza, si stabilirono gruppi di monaci che si rifacevano al profeta Elia, seguendo la regola di san Basilio: di questo c’è traccia nell’XI secolo, quando i crociati raggiunsero il luogo. Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola alla Vergine e presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo. Il Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria Santissima. Inoltre, secondo la tradizione, qui la sacra famiglia sostò tornando dall’Egitto.