Silvia Rossetti – Il suono dell’ultima campanella di giugno per l’adolescente segna l’inizio della desiderata catarsi. L’inequivocabile trasfigurazione del viso tradisce il suo passaggio: egli, come la mitica fenice, pare rinascere dalle proprie ceneri, dai fumi dell’immaginario falò di libri, schede di verifica e registri dell’anno scolastico. Rinasce, si accende, si rianima, esulta e assieme ai propri simili si riversa nelle strade limitrofe all’edificio scolastico per partecipare al consolidato rito liberatorio dei gavettoni di gruppo.
L’orda si compatta e il suo barbarico “yawp” risuona sopra i tetti del quartiere.
Iniziano così le rutilanti vacanze. Almeno, questa la sorte di chi non ha esami a funestare l’orizzonte estivo. In caso contrario a chiudere il ciclo delle lezioni, prima della comparizione davanti al plotone dei commissari d’esame, ci saranno il classico ballo di fine anno, o la festa sulla spiaggia magari.
Basta con le interrogazioni! Basta con le verifiche e i tour de force degli ultimi giorni con centinaia di pagine in arretrato che ballonzolano nella fragile memoria. Basta con le alzatacce del mattino e le ore piccole della sera che precede il test di verifica.
Basta, quindi.
Ma ora? Ora sì che spunta il vero quesito di questo periodo. Ora che si fa?
Non ci sarà più la sveglia e la campanella del cambio dell’ora a cadenzare il tempo del nostro sfaccendato adolescente. Come e dove trascorrerà le sue torride giornate?
Fuori per età dal controllo dai centri estivi (a meno che non abbia la vocazione dell’animatore) e dalla premurosa custodia dei nonni, l’insidia dietro l’angolo sarà il susseguirsi delle lunghe oziose ore ciondolanti. O quanto meno a rischio ciondolamento. E in nessun modo esse potranno trovare ostacolo nei compiti assegnati per le vacanze, nelle letture consigliate, nei programmini di buone intenzioni appesi sul frigorifero dalle mamme organizzate: ore 8 sveglia e colazione, ore 9 studio estivo, esecuzione dei compiti e lettura, ore 12 disegno libero e ascolto musica. Pomeriggio a scelta: pulizia e riordino della stanza, pulizia e riordino dell’armadio, uscita con i compagni fino alla gelateria dietro l’angolo, volontariato con anziani, animazione dei fratellini e cuginetti vari, sport.
L’adolescente vorrà fare di testa sua e sentirà forte vibrare dentro di sé il ruggito della spensieratezza e della libertà.
In bocca al lupo quindi ai volenterosi genitori, ai nonni coraggiosi e alle iniziative di quartiere. In bocca al lupo agli scomodi libri per le vacanze, cui auguriamo di conservarsi integri, asciutti e “reperibili” fino all’apparir del “vero” (come direbbe il nostro amico Leopardi, lui che la sua estate di adolescente la trascorse “d’in sui veroni del paterno ostello”).
In bocca al lupo alla nostra preziosa e urgente questione educativa che proverà a misurarsi col tempo della beatitudine e della illusione, provando ad avere la meglio.
E in bocca al lupo al conflitto, che puntualmente si presenterà a notte fonda appena un passo dietro la porta di casa e tuonerà più o meno così: “A quest’ora si rientra? Si può sapere dove e con chi sei stato?”.
E infine, in bocca al lupo al primo romanzo (o al primo film, o conversazione adulta) che l’avrà vinta sulla pigrizia estiva e saprà essere indimenticabile germoglio di crescita e di saggezza.
Fonte Agensir