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Speciale GMG. “Perché la fede non è qualcosa ma è Qualcuno”, la testimonianza di Martina Belforte

È partito questa mattina il gruppo di giovani delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo verso la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Clarus racconterà le loro storie e quelle di tanti altri giovani provenienti da tutto il mondo presenti nella capitale lusitana

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“Si arriva ad un certo punto del cammino che sembra sia tutto uguale, monotono. E persino la preghiera inizia a perdere vigore. Che è successo? Gesù dove sei finito? E io dove sono finita? Serve un cambio di direzione, serve andare oltre per scoprire cosa, o Chi, smuove i cuori di tanti giovani tanto da spingerli a incontrarsi da ogni parte del mondo sotto il segno di un’unica fede che racconta la bellezza di appartenere allo stesso Padre”. Sono le parole di Martina Belforte della Diocesi di Teano-Calvi in volo verso Lisbona. Ancora pochi metri la separano dalla Giornata Mondiale della Gioventù, e poi sarà l’incontro, quel momento che lei desidera e sta coltivando nel cuore. Partono così i nostri giovani, per godere una festa fuori dal comune, per vivere un momento intenso che durerà per sempre. Parole forti le sue che solo la libertà e l’audacia di un giovane sanno mettere sul banco senza temere giudizi; sono le parole di un cuore libero che sta cercando il suo “faccia a faccia” con Dio. Il suo viaggio è iniziato questa mattina, insieme ad un gruppo di altri 28 giovani tra quelli della sua Diocesi e quelli di Alife-Caiazzo: sono due delle tre chiese dell’alto casertano affidate alla guida del Vescovo Mons. Giacomo Cirulli. La Diocesi di Sessa Aurunca invece ha raggiunto Lisbona in pullman ma sicuro non mancheranno occasioni nella capitale lusitana per momenti di condivisione tutti insieme.

Lo sguardo di Martina è nel presente, incrocia quelli dei suoi coetanei e inevitabilmente se ne fa interprete cogliendo il sogno comune; ma le sue parole sferzano la categoria di chi (forse gli adulti?) ha smesso di sognare, ha smesso di credere il Vangelo una carne, una verità. Le sue parole ci aggrappano a lei, ci fanno dire “grazie Martina, spingici con te in questa storia senza ritorno”.

“Oggi finalmente si parte – prosegue la sua riflessione mentre attende di imbarcarsi dall’aeroporto di Fiumicino – la curiosità è tanta, l’entusiasmo anche. Non so cosa aspettarmi ma farà bene, per una volta, uscire dalle proprie zone di comfort, rapportarsi con nuove culture e portare qualcosa di noi agli altri. La GMG è occasione per dire: guarda quanti siamo! Quando sembra che la fede sia ormai solo un affare delle signore anziane confinate in chiesa a recitare rosari, o sia solo regole sterili da seguire controvoglia, la GMG viene a dirci che Gesù cammina ancora oggi in mezzo a noi radunando milioni di giovani che sanno che Gesù non resta confinato nelle chiese ma è il primo a camminare nei crocicchi. Gesù viene a cercare te e noi che ci raduniamo per incontrare Lui. Un incontro atteso che sarà esplosione di gioia ed entusiasmo. Perché la fede non è qualcosa ma è Qualcuno. La fede è incarnata. Dove porterà questa GMG? Da Gesù che ci aspetta, perché Lui ci aspetta sempre. E se, come diceva Padre Pino Puglisi, “Dio ci ama sempre attraverso qualcuno”, sarà bellissimo vederLo parlare mille lingue che racconteranno l’amore in tante sfumature diverse per toccare le corde di tutti i cuori presenti”.

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