Noemi Riccitelli – La produzione Walt Disney Pictures non è al suo massimo potenziale negli ultimi anni: live-action tratti da storici film animati, nuove animazioni senza un particolare mordente, se non con qualche eccezione.
Tuttavia, quel fanciullino che tutti portano dentro, quel filo della memoria che lega all’infanzia e il segno che i “classici” Disney hanno lasciato, induce gli spettatori a dare sempre una possibilità alle nuove uscite, sperando in quella magia che è da sempre la promessa e il suggello della casa di Topolino.
Così, dal 23 agosto è al cinema La casa dei fantasmi, film di Justin Simien, ispirato ad una delle principali attrazioni dei parchi Disney, le cosiddette Haunted Mansion, le dimore infestate da spiriti e fantasmi.
Tuttavia, un’operazione simile era già stata realizzata nel 2021 con il film Jungle Cruise, analogamente tratto da un’altra attrazione dei suddetti parchi tematici; inoltre, la stessa Casa dei fantasmi ha un omonimo precedente, il film del 2003 con Eddy Murphy.
Sembrerebbe, poi, che un’iniziale sceneggiatura del film, ben dieci anni fa, fosse stata affidata al regista Guillermo Del Toro, noto per la sua ispirazione e interesse per il gotico, che avrebbe animato in modo peculiare un soggetto come questo, nelle sue corde, ma il suo lavoro è stato scartato per lasciare spazio ad una storia più semplice e familiare.
Ben (Lakeith Stanfield), giovane astrofisico con una brillante carriera, non riuscendo a superare la morte della moglie, abbandona la sua professione e decide di portare avanti il particolare tour turistico dedicato ai fantasmi nella città di New Orleans, di cui proprio la sua compagna di vita si occupava.
Cupo, schivo, rassegnato, vive la sua vita noncurante degli altri e di sé stesso, finché un giorno un sedicente sacerdote, padre Kent (Owen Wilson), gli chiede di poter effettuare il sopralluogo di un’antica dimora che sarebbe abitata da spiriti maligni.
Infatti, la neo-proprietaria Gabbie (Rosario Dawson) e suo figlio Travis (Chase W. Dillon), da poco trasferitisi lì, sono perseguitati da presenze occulte che minano la loro permanenza nella casa. A Ben e padre Kent si uniscono anche la veggente Harriet (Tiffany Haddish) e il professor Bruce Davis (Danny DeVito), insieme per cercare una soluzione al solo apparente mistero.
Le storie di fantasmi hanno sempre avuto un’allure particolare: il gusto dell’ignoto, il brivido del mistero, insomma, il cosiddetto soprannaturale ha sempre nutrito l’immaginario collettivo con storie, tra romanzi e film, avvincenti e uniche.
La casa dei fantasmi, in tal senso, si mostra un po’ fallace dal punto di vista della sceneggiatura (Katie Dippold) con una narrazione piatta che non entusiasma e non sfrutta al meglio le potenzialità di un soggetto (fantasmi e creature del mistero) che, per quanto comune, si presta sempre a nuove declinazioni.
Basti pensare al personaggio di Mercoledì Addams, riadattato molteplici volte nel corso del tempo e che proprio nella scorsa stagione televisiva ha avuto un rinnovato straordinario successo con l’omonima serie TV su Netflix (qui la recensione di Clarus).
I profili dei protagonisti, nonostante il cast del film risulti notevole con la presenza del premio Oscar Jamie Lee Curtis e di una star come Jared Leto, oltre al cameo di Winona Ryder, non brillano e questo mortifica anche le personalità stesse degli attori che, per quanto accattivanti di natura, non riescono a sollevare un intreccio poco originale.
Peccato, infine, per la data di uscita del film, in quanto La casa dei fantasmi sarebbe stata una visione piacevole da condividere nel corso della programmazione di Halloween, animando le sale di famiglie.
Nel complesso, il film è piacevole, adatto principalmente ad un pubblico di bambini, non memorabile, e certamente una mancata occasione per creare una storia più avvincente.