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Ad Alife la reliquia del Beato Carlo Acutis, il giovane innamorato della modernità e dell’Eucarestia

Il Gruppo Scout Piedimonte Matese 1 ha animato la Veglia di preghiera che si è tenuta sabato 9 settembre. Domenica poi l'arrivo presso la Croce di Santa Maria di una reliquia "di primo grado" del Beato Acutis, portata in processione presso il Santuario Madonna della Grazia

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Giovanna Corsale – “L’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo“: queste parole, in cui si sprigiona la spiritualità del Beato Carlo Acutis, hanno caratterizzato il momento di fede vissuto con particolare intensità presso il Santuario di Madonna della Grazia ad Alife lo scorso 10 settembre. Tutto ha avuto inizio sabato 9, alle 19.30, con la Veglia di preghiera, preludio alla festa vera e propria, animata dal Gruppo Scout Piedimonte Matese 1, i quali sono custodi della devozione per il ragazzo milanese morto prematuramente nel 2006 e beatificato nel 2020. I pensieri, ma soprattutto l’amore nei confronti della modernità e dell’Eucarestia sono stati il nucleo dei canti intonati durante la Veglia, parole che incarnano la forza di una fede convinta e genuina, quella che il giovane Carlo ha manifestato nella sua breve esistenza. In questo senso, è esemplare il canto Il Paradiso non può più attendere, sintesi cristallina della gioia di donarsi in tutto e per tutto a Dio, “al mio re“.

“Sono ormai 3 anni e più che coltiviamo giorno dopo giorno nuove idee per promuovere la figura di Carlo Acutis tra la società e soprattutto tra i giovani, per promuovere il suo credo e il suo stile di vita. La sua storia è quasi da film, una vita al servizio del prossimo e lo è stata anche la sua morte”: Andrea ed Ercole, giovani Scout, descrivono così la loro missione, che portano avanti insieme agli altri amici del Gruppo seguendo l’esempio del Beato Carlo Acutis, modello di fede e di vita cristiana. Nel corso della Veglia anche la testimonianza di chi ha deciso di sposare il progetto d’amore del Signore: è il caso di Antonio Nicolosi, giovane aspirante seminarista, il quale ha scelto Carlo Acutis come punto di riferimento della propria scelta religiosa: “Strumento e vero mezzo di Salvezza per la mia vocazione. Valoroso cavaliere di Cristo. Mio Angelo Custode. Si, adesso mi sento immerso in un grande progetto d’Amore da parte di Gesù, ma so che c’è il tuo “zampino,” la tua mano indelebile sulla mia spalla e la tua voce che mi ripete: Vai avanti! Non temere! Cristo è la tua meta”.

La missione assunta dagli Scout diventa impegno verso se stessi e verso il prossimo, che ha avuto inizio nel 2020, con la visita alla tomba del Beato ad Assisi, che è stata fonte di gioia assoluta. Cammino di fede che prosegue con la dedica di un monumento a Carlo Acutis presso il Santuario alifano, retto da don Emilio Di Muccio, segno plastico di un legame già saldo e destinato a durare per sempre. Passaggio successivo l’arrivo ad Alife di un reliquia “di primo grado” del giovane Beato, che è stata accolta domenica 10 presso la Croce di Santa Maria, edicola mariana poco distante dal Santuario, e da qui accompagnata in preghiera in processione verso il Santuario, “un gesto che unirà ancora di più noi che abbiamo avuto l’idea ma che auspichiamo unirà ancor di più il prossimo, proprio come voleva il nostro amico Carlo”, come affermano Andrea ed Ercole.

 

 

 

 

 

 

 

 

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