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Con il Vescovo Giacomo Cirulli un compleanno per “dire grazie a Dio per quello che continua a fare nella mia vita”

Sacerdoti, religiosi e fedeli delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca hanno pregato con il Pastore nella Cattedrale di Alife in occasione del suo 71esimo compleanno

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L’omaggio al Vescovo da parte degli alunni della Scuola dell’Infanzia “Suore degli Angeli” e della Primaria “San Francesco”

“Grazie per aver voluto condividere e questa Celebrazione con me; grazie a voi che siete nei banchi in questo giorno che ricorda la mia nascita, mi ricorda i miei genitori…, e soprattutto quanto bene mi ha voluto il Signore fin dal primo momento della mia vita…”. Le parole che il Vescovo Giacomo Cirulli ha rivolto ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli che ieri nella Cattedrale di Alife si sono stretti a lui in occasione del suo 71esimo compleanno: una rappresentanza giunta dalle Diocesi di Teano-Calvi, dalla quella di Sessa Aurunca e quella locale di Alife-Caiazzo per pregare, per dire grazie a Dio del tempo trascorso insieme e affidare a Lui il tempo da vivere: “Una celebrazione che è rendimento di grazie per quello che Lui continua a fare a mia vita”, così il Pastore richiamando con poche parole la memoria dei presenti sulle molteplici chiamate che Dio ha rivolto alla sua persona chiedendo nel tempo una paternità spirituale sempre maggiore, sempre più dilatata su comunità estese “dai monti al mare” come ha ricordato lo stesso vicario generale di Alife-Caiazzo, Mons. Alfonso Caso al termine della Messa richiamando l’esperienza dell’unione in persona episcopi delle tre Diocesi dell’Alto casertano.

Lasciarsi sorprendere dalle scelte di Dio e dalla sua Parola che parla gli uomini e ogni volta con l’impeccabile linguaggio della modernità: l’esperienza del popolo di Israele puntualmente salvato dalla disperazione, e come ha ricordato il libro del profeta Esdra in questa circostanza, trova conforto per le decisioni benevole di un re straniero, Ciro estraneo alla relazione tra Dio e il popolo prediletto, deve ancora oggi ricordare a tutti come Dio non faccia differenza “tra le persone, né di razza o nazionalità, ma tutti ama e tra coloro che ama sceglie chi inaspettatamente possa realizzare il Suo progetto per il bene dell’umanità”. Credere nella fraternità fra gli uomini, nell’universalità del progetto di Dio e rendersi disponibili alla sua chiamata come Gesù Cristo che “per questo è venuto e a reso autentico e possibile il sogno del Padre”, le parole che in ultimo, nell’omelia, Mons. Cirulli ha affidato ai presenti oltre alla richiesta di preghiere.

Al termine della Messa, le parole di don Alfonso Caso e l’augurio particolare, citando il Salmo 90 ‘Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio’, a coltivare l’intimo rapporto con Dio e “gustarne la misericordia per essere guida esemplare per le Comunità che il Signore le ha affidato”.

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