“Una diagnosi precoce è l’arma vincente!”. Lo afferma con determinazione Annalisa Damasco, presidente dell’Associazione La Vita è donna alla vigilia della seconda Camminata in Rosa in programma domenica 8 ottobre ad Alife con raduno alle 9.30 in Piazza della Liberazione: una passeggiata per richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione del tumore al seno e del sostegno alla ricerca scientifica nella lotta contro il cancro. Dentro e fuori le mura di Alife, per un totale di circa 4 chilometri con soste in diversi punti ristoro, un momento di preghiera davanti la Cattedrale e un finale a sorpresa: questo il giro previsto domenica prossima e che gli organizzatori sperano possa superare in termini di presenze quello di un anno fa quando si unirono alla prima camminata circa 500 persone provenienti principalmente da Alife ma anche dai comuni limitrofi. Una piccola quota di partecipazione di 8,00 euro consentirà l’iscrizione, il ritiro della maglietta con il logo dell’iniziativa e l’iscrizione alla seconda tappa della Camminata prevista il 29 ottobre a Castello del Matese (scarica la locandina dell’evento).
“La presenza di un maggior numero di iscritti alla camminata di questa edizione 2023 – spiega Annalisa – significa più sostegno reciproco fra donne che lottano una dura battaglia, maggiori risorse economiche alla Ricerca scientifica che la nostra Associazione sostiene con donazioni all’IEO (Istituto Europeo di Oncologia) di Milano e più sensibilità al tema della prevenzione di cui ci occupiamo con Giornate appositamente organizzate per screen gratuiti” (il video dell’intervista).
All’impegno dell’associazione La Vita è donna nell’organizzazione di questo evento e delle Giornate di prevenzione si affianca un’altra esperienza di impegno sociale nata ai tempi del Covid, quella di Alife-Vive anch’essa guidata da una donna, Anna Ferrante: “i migliori risultati non si raggiungono che insieme: cittadini, associazioni, istituzioni politiche. Fare della solidarietà non solo uno slogan ma un’esperienza autentica è la premessa per conferire ai nostri territori una dimensione più vivibile e alla nostra gente una concreta occasione di vita serena”. Sguardo d’insieme sul benessere collettivo da parte di Alife-Vive, ma che nel caso di domenica 8 ottobre ci vuole concentrati in modo particolare sulla condizione di molte donne costrette a fare i conti con la malattia, l’incognita del futuro, la paura di non farcela, lo smarrimento di fronte ad una notizia che annuncia un improvviso cambio di rotta, nella direzione che non ti aspetti.
“È la mia storia, è la mia malattia, scoperta quando avevo 32 anni”, spiega Annalisa Damasco. La Vita è donna infatti nasce dal suo dolore e dal desiderio profondo di aiutare tante come lei ad uscire dal tunnel buio dell’isolamento e della paura: “Quando è iniziato il mio difficile percorso non sapevo cosa avrei affrontato e in che modo; adesso sento il bisogno di sostenere chi come me rischia di trovarsi a saltare nel vuoto”.
L’Associazione c’è e si fa presente, si fa prossima a tante persone con silenzio e discrezione, è diventata un punto di riferimento per chi intraprende il complesso e incognito percorso della malattia al seno. Gli screening di prevenzione (sono 6 quelli organizzati tra il 2022 e il 2023) coinvolgono Dottoresse del territorio che gratuitamente prestano professionalità e tempo mentre l’Associazione investe economicamente nel noleggio della strumentazione necessaria per i controlli; ma sono altresì avamposto di sicurezza e salute, campanello d’allarme e occasione per fare rete, giocando spesso d’anticipo sui bisogni effettivi di molte; altri fondi raccolti in occasioni pubbliche o tramite donazioni private tramite l’Associazione raggiungono l’IEO dove giovani ricercatori studiano e lavorano ogni giorno alle soluzioni “che ci sono, sottolinea Annalisa, e si sono moltiplicate da quando personalmente ho conosciuto la malattia e le cure….”. Parole che rafforzano il suo messaggio “prevenzione e sostegno alla ricerca perché nessuna resti sola o resti indietro…” (il video dell’intervista).
Solidarietà, vicinanza, e un sottile sguardo d’intesa unisce le tante donne di ogni età che fanno i conti con un cancro ma anche in chi si schiera dalla loro parte. Ne parliamo al tavolino di un bar, al racconto si unisce un’altra amica, Carmelisa: si percepisce il desiderio comune di andare avanti “di farlo per il bene di molte, per venire incontro alle esigenze economiche di chi non può…”. Nei loro occhi brilla l’emozione di quanto avvenuto un anno fa: “la partenza del nostro corteo, mano nella mano, tutte”, spiegano. Ed è questo mano nella mano che chiedono in modo particolare alle Istituzioni del territorio per raggiungere in fretta gli obiettivi fissati, affrontare meglio insieme percorsi burocratici e organizzativi, fare leva sulle comunità alla partecipazione: dalla loro, questa volta c’è il contributo della Comunità Montana del Matese guidata dal presidente Michele Caporaso, sindaco di Sant’Angelo d’Alife che ha scelto di contribuire alle spese dell’evento: sono 17 i comuni afferenti all’Ente e da tutti si spera di avere una rappresentanza in marcia domenica 8 ottobre. Accanto al patrocinio morale del Comune di Alife non manca il sostegno di altre associazioni locali come la Pro Loco Alifana e i Nonni Vigilia, e poi ancora il supporto dei Vespisti di Ciorlano e di alcune realtà sportive cittadine.
Camminare insieme sarà metafora di quel procedere verso il futuro in cui sempre più consapevolezza, conoscenza e risultati scientifici potranno far brillare di sola gioia gli occhi di milioni di donne; ma camminare insieme è anche richiamare l’impegno dell’intera famiglia umana (che sia ad Alife, ad Alvignano, a Napoli, o in qualunque posto del mondo) a restare unita, sempre.