Non si arresta l’ondata di furti nelle abitazioni tra i comuni ai piedi del Matese. Gli ultimi ieri, sia nella mattinata a Piedimonte Matese in una zona popolosa del quartiere Vallata, che nella prima serata ad Alife (zona Torrione) e San Potito Sannitico. I malviventi fanno facilmente irruzione nelle case, anche in presenza di persone, e nel giro di pochi minuti portano via la refurtiva come testimoniano le registrazioni delle telecamere di sorveglianza in alcune case. Stando ai racconti delle numerose vittime si tratterebbe di bande molto ben organizzate e attrezzate per fare irruzione facilmente bypassando blindature e cancellate con estrema facilità. Tra la popolazione delle zone periferiche dei paesi – quelle maggiormente prese di mira – è scattato il controllo reciproco della popolazione per farsi coraggio ma anche per controllarsi vicendevolmente orti, giardini, e strade che consentono accesso alle abitazioni, con la conseguenza di notti insonni e in stato di continua tensione.
Dritti alla migliore refurtiva che in casa si possa trovare: nelle camere da letto a caccia di oggetti preziosi quasi sempre custoditi insieme; è questo il bilancio che sta emergendo dai racconti degli sfortunati.
Il danno che si vede è quello di un ambiente manomesso e di beni (spesso di elevato valore) sottratti alle famiglie che sono frutto di sacrifici, doni, o “memorie” di famiglia; ma anche il danno che ferisce interiormente: la paura di aver corso un rischio, la consapevolezza di aver avuto violati gli spazi più intimi della casa, i luoghi dove la famiglia vive il suo tempo, e quello di un pezzo di storia sottratto.
Sul posto i Carabinieri delle locali stazioni; pochi mezzi, pochi uomini a fronte della vasta area su cui si estende la probabilità del pericolo. Anche in questo caso torna l’urgenza e la necessità di darsi una mano – tra le persone – vegliano gli uni sugli altri.
È tempo di recuperare il buon vicinato. Non sarà la soluzione ma un’iniziativa di valido aiuto.