Col trascorrere dei giorni sale il numero delle vittime dell’attacco sferrato da Hamas contro Israele sabato 7 ottobre: 1.300 israeliani, 1.200 palestinesi, quasi 400mila sfollati a Gaza e oltre 3.000 i feriti. Una vera e propria catastrofe, espressione di una violenza che non accenna ad arretrare, ma anzi ad incrementarsi, come dimostrano gli scenari di morte e distruzione che i media ci sottopongono. Di fronte a tanto dolore, le parole si arrestano e rimane solo la preghiera ad esprimere vicinanza ai popoli e ai luoghi martoriati da questa ennesima guerra che tocca i luoghi di Gesù. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, a nome degli Ordinari di Terra Santa, estende l’invito a tutte le parrocchie e le comunità religiose a dedicare un giorno di digiuno, astinenza e preghiera “per la pace e la riconciliazione”. Martedì 17 ottobre, “si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica e con il rosario della Vergine Santissima”. (LEGGI LA NOTA)
Daniele Rocchi – “A nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa, invito tutte le parrocchie e comunità religiose ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione”. È quanto afferma il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che annuncia per martedì, 17 ottobre, un giorno di digiuno e astinenza, e di preghiera. “Si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica e con il rosario alla Vergine Santissima – si legge in una nota diffusa oggi, firmata dal neo porporato -.
Probabilmente in molte parti delle nostre diocesi le circostanze non permetteranno la riunione di grandi assemblee. Nelle parrocchie, nelle comunità religiose, nelle famiglie, sarà comunque possibile organizzarsi per avere semplici e sobri momenti comuni di preghiera”. “È questo il modo in cui ci ritroviamo tutti riuniti, nonostante tutto, e incontrarci nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione” prosegue la nota che nella quale si esprime “grandi dolore e sgomento per quanto sta accadendo. Ancora una volta ci ritroviamo nel mezzo di una crisi politica e militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita. L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da troppo tempo, aumenterà ancora di più, e la spirale di violenza che ne consegue e creerà altra distruzione. Tutto sembra parlare di morte”. Da qui l’invito a pregare e digiunare per la pace.
Fonte SIR