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La donazione Grillo al Museo Civico Raffaele Marrocco di Piedimonte Matese

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Il Museo Civico Raffaele Marrocco sempre più luogo di silenzio e di ascolto, di riflessione e scambio. In un contesto ritrovato per la meditazione e il pensare, trovano posto alcune opere del maestro Raffaele Grillo, riconosciuto pittore e docente di pittura; pluripremiato e lungamente apprezzato dalla critica. Per la rubrica “Matese tra moderno e contemporaneo” ne parla su Clarus Armando Pepe. 

di Armando Pepe

La riscoperta di un artista piedimontese: Raffaele Grillo
Il Museo Civico Raffaele Marrocco di Piedimonte Matese, attraverso uno sforzo costante di riappropriazione identitaria, si è arricchito di nuove opere, che ne allargano l’orizzonte culturale e, di conseguenza, l’offerta ai visitatori. Si tratta di diversi quadri realizzati dall’architetto Raffaele Grillo, nel corso degli anni Quaranta del Novecento, di recente donati dal figlio, l’ingegnere Lorenzo, con un gesto di alto valore simbolico e di rara civiltà, al comune di Piedimonte Matese. Secondo lo storico dell’arte Gerardo Pecci, «le opere di Raffaele Grillo dimostrano di essere frutti di un artista con una personalità molto forte e una chiara padronanza del colore. Vi è un’aria cezanniana in diversi paesaggi che, alla luce del sole, mostrano atmosfere cariche di forte emotività. Davvero opere molto interessanti e che andrebbero studiate e fatte conoscere. Nei ritratti si scorgono anche gli echi della Scuola Romana». I quadri, per la loro emblematica poeticità, hanno riscosso l’interesse del mercante d’arte romano Andrea Iezzi.

Un museo da frequentare
Frequentando il Museo, luogo di osservazione in silenzio e soprattutto di meditazione, alla ricerca di una più profonda vita interiore, non solo si può gettare uno sguardo sulla Piedimonte di tanti anni fa, che conosciamo esclusivamente per la visione di cartoline d’epoca, ma si può anche riflettere sulla sua evoluzione, traendone spunto per una nuova progettualità. Incidentalmente, bisogna riconoscere all’assessore alla cultura Loredana Cerrone e al direttore del Museo Civico Antonio Salerno di essersi spesi per concretizzare il proposito.

Cenni biografici
L’architetto Raffaele Grillo nacque in Piedimonte d’Alife il 23 ottobre 1902. Dal 1919 frequentò l’Istituto di Belle Arti di Napoli, conseguendo nel 1925 il diploma del Corso Speciale di Architettura, allievo del professore Raimondo D’Aronco. Nel 1926 ottenne anche il diploma di Professore di disegno architettonico. Nello stesso anno partecipò al concorso “Tabernacoli artistici per le strade di Napoli”, aggiudicandosi il primo e il secondo premio, e al concorso per l’ingresso della Galleria della Vittoria a Napoli. Del 1926 è anche il progetto per il monumento ai caduti del Primo conflitto mondiale (1915-1918), eretto a Castello del Matese. Nel 1928 divenne assistente alla Cattedra di Architettura, ricoperta dal professore Raimondo D’Aronco. Nel 1931 progettò il cimitero comunale di Castello del Matese. Dal 1932 fu impiegato presso la Società Italiana Costruzioni Lavori Pubblici a Guidonia Montecelio (Roma). Nel 1934 si abilitò, tramite concorso, per insegnare Disegno negli istituti medi superiori. Progettò le cappelle Renzo e Caiola, e la tomba Gaetani, nel cimitero comunale di Piedimonte Matese. La sua carriera d’insegnante durò quaranta anni: (1934-36) presso l’Istituto “Don Bosco”, e la Scuola Statale di Avviamento Professionale, di Piedimonte Matese; (1936-1942) presso l’Istituto Statale Magistrale “F. Angeloni” di Terni; (1942-1945) presso il Liceo Scientifico “G. Rummo” di Benevento; (1946) presso il Liceo Scientifico “Vincenzo Cuoco” di Napoli; (1951-52) presso l’Istituto Magistrale “Pasquale Villari” di Napoli; (1952-1973, presso il Liceo Scientifico “Augusto Righi” di Roma.  Nel 1962 pubblicò un testo curricolare di disegno, un «volume unico per le prime classi del liceo scientifico e per le classi affini delle scuole medie superiori». Nel 1973 tenne una mostra personale di pittura allo Zoo di Roma, oggi chiamato Bioparco. Dal 1974, tornato a Piedimonte, con la consorte, la signora Rinda Zotti, si occupò di pittura, giardinaggio e ornitologia. Si spense il 21 febbraio 1994 a Piedimonte Matese.

Il modo di lavoro e l’eredità materiale e immateriale
La vasta produzione artistica di Raffaele Grillo, svolta nel corso di quasi ottanta anni, ha come oggetto principalmente la testimonianza iconografica del territorio, quasi una indagine scientifica sugli aspetti del paesaggio urbano e naturale, sulle sue emergenze artistiche e architettoniche, sulla presenza dell’uomo e degli animali. Importante il suo ruolo primario nel riconoscere e promuovere il valore di luoghi fino ad allora “senza importanza”.  Non a caso dopo, di lui, a Piedimonte in molti si sono cimentati nel riprodurre le stesse vedute e gli stessi soggetti. Ha usato e sperimentato quasi tutte le tecniche: olio, tempera, acquerello, china, matite e gessetti, puntasecca, encausto, xilografia, e insegnato a molti allievi. Le opere selezionate per il Museo di Piedimonte sono significativamente come prototipo di paesaggi e vedute riprodotti in seguito da altri. Provengono dalla raccolta del figlio Lorenzo e sono: 1) Veduta della Sorgente; 2) Veduta verso Gioia Sannitica; 3) Famiglia, 1945; 4) Panorama di Piedimonte; 5) Veduta della chiesa di San Salvatore.

Ringraziamenti e bibliografia
Ringrazio l’architetto Franco Grillo per le notizie fornitemi.
Raffaele Grillo, Antonino Morina, La via per l’arte e per la tecnica : testo di disegno : volume unico per le prime classi del liceo scientifico e per le classi affini delle scuole medie superiori, Bologna, Ponte Nuovo, 1962.

 

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