Giovanna Corsale – Si avvicina la prima di Radici per il futuro, miniserie scritta e diretta dagli studenti del Liceo Galileo Galilei di Piedimonte Matese, con il quale l’Istituto matesino guidato dalla dirigente Bernarda De Girolamo ha partecipato al Bando ministeriale Visioni Fuori-Luogo – Cinema per la Scuola- “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione” indetto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito; un progetto che si avvale della supervisione dell’Associazione Culturale Xenia diretta dal regista Paolo Pasquini e del regista piedimontese Renato Giugliano con la squadra della RLP Film Production: il primo già protagonista di attività cinematografiche nel mondo scolastico, il secondo legato per genesi e famiglia al Matese in cui ritorna volentieri dopo il suo trasferimento a Bologna. (CLICCA QUI)
L’appuntamento è al Cinema Cotton di Piedimonte Matese, dove venerdì 3 novembre saranno proiettati Cortometraggi per Piedimonte, riproduzioni audiovisive realizzate dagli alunni durante l’intero percorso, un excursus alla scoperta di un passato ricco in termini di cultura e nella prospettiva di un futuro altrettanto ricco della speranza, principalmente per le nuove generazioni, che quei valori difesi dai personaggi di un tempo possano essere coltivati e mai dispersi. Questa iniziativa è stata possibile grazie a un gioco di squadra tra studenti, docenti coinvolti e al coordinamento della professoressa Maria Santoro e alla piena accoglienza da parte della Scuola nei confronti del linguaggio cinematografico, un’opportunità significativa per la formazione dei ragazzi, come la stessa dirigente De Girolamo afferma nel corso della conferenza di presentazione dell’evento di venerdì prossimo.
Gli studenti sono stati gli autori e gli interlocutori di un dialogo ideale con personaggi del calibro di Johann Jakob Egg, Aurora Sanseverino, Enrico Caruso, le cui opere occupano pagine e pagine di libri: Aurora Sanseverino (1699-1726), poetessa e mecenate che fece di Palazzo Ducale punto di incontro e di rilancio della cultura che animava la corte di Napoli, esempio di donna oltre gli stereotipi del tempo; Gian Giacomo Egg (1765–1843) lo svizzero che impiantò nella Piedimonte ricca d’acqua la filanda da cui sarebbe nato di li a qualche decennio il Cotonificio cittadino, polo industriale e sociale unico in tutto il Sud Italia; Enrico Caruso (1873-1921) il tenore i cui genitori vissero in città fino a pochi mesi dalla sua nascita per poi trasferirsi a Napoli.
“Quando vedrete voi stessi sul grande schermo per voi cambia tutto”: è con queste parole pronunciate con entusiasmo che il regista Renato Giugliano si rivolge ai giovani protagonisti del progetto nel video della conferenza stampa, anticipando che vi sarà una seconda proiezione, sempre a novembre e sempre al Cotton, per poter fruire delle creazioni dei giovani videomaker. Ospite della mattinata sarà Antonio De Matteo, attore di origini casertane alla ribalta grazie al successo della serie televisiva Mare fuori, “una bella persona che ha in comune con tutti noi il fatto di avere una carriera di successo iniziata dal basso, ha iniziato come tutti noi, ‘figlio di nessuno’ una persona come noi…”. Il progetto è consistito in “quattro corti, quattro esperienze molto diverse lavorate in settimane di intenso set, sembravamo veramente una troupe cinematografica vera, non era un laboratorio”, prosegue Renato, “avete fatto un’esperienza completa, perché c’era una produzione, c’era l’organizzazione, c’era l’assistente, elettricisti, fonici… grazie a tutta la complessità organizzativa, abbiamo riprodotto il mondo vero”.
“L’antidoto è nella storia, dietro le spalle; quindi proviamo a valorizzare con gli occhi degli
studenti i tesori di questa terra affinché siano da contrappeso all’inerzia che li spinge lontano da qui”. Commentava così Paolo Pasquini di XENIA ai microfoni di Clarus a proposito del progetto e della finalità perseguita dai suoi ideatori, sottolineando il fatto che all’esigenza di allontanarsi dalla propria terra fa da contrappeso la volontà di tornare: “Li ho trovati molto attaccati a questa terra; partono ma poi tornano”. Da qui la necessità di “riscoprire” luoghi e persone grazie ai quali i ragazzi “hanno intuito la potenzialità di questo luogo, che ancora oggi in Italia spesso si nasconde nelle province e nei centri piccoli… chissà, magari questa esperienza farà nascere nuovi sogni imprenditoriali”. (CLICCA QUI)
Di seguito il video della conferenza di presentazione del progetto