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La Fondazione San Bonaventura a Tv2000 per parlare di “giacimenti culturali”: focus sulla Biblioteca diocesana di Alife-Caiazzo

Fondata nel 2014 la Fondazione San Bonaventura collabora con Diocesi, Ordini monastici, parrocchie e comuni per il recupero archivistico e librario e ne fa oggetto di divulgazione attraverso supporti multimediali

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A Tv2000 si presenta l’occasione per parlare di giacimenti culturali territoriali, nello specifico anche del patrimonio archivistico e librario della Diocesi di Alife-Caiazzo e della Biblioteca del complesso francescano di Santa Maria Occorrevole; in entrambi i casi siamo a Piedimonte Matese.
Nella puntata del programma In Cammino, condotta da Enrico Selleri. andata in onda mercoledì 8 novembre, abbiamo trovato in studio Luigi Arrigo, direttore della Biblioteca San Tommaso d’Aquino della Diocesi di Alife-Caiazzo, in questo caso inviato qualità di vicepresidente della Fondazione San Bonaventura, associazione culturale con sede a Napoli presso il complesso monumentale di San Domenico Maggiore dei Francescani conventuali.

Ma è di fatto il nome della Fondazione a fare da trait d’union tra una serie di progetti di questa Diocesi ed altri di altrettanti Enti Ecclesiali, ordini monastici, parrocchie e comuni: recuperare il sapere, fare divulgazione, sfruttare l’innovazione tecnologica per avvicinare sempre più giovani al piacere della Storia, del libro, dei suoi nascosti contenuti.

Ha parlato di giacimenti culturali Gino Arrigo, ricordando come il sottile strato di polvere, e tante volte di disattenzione tiene per lungo tempo nascosti alla conoscenza patrimoni da cui è possibile invece recuperare fede e dimensione sociale di un luogo e delle piccole e medie comunità che hanno prodotto quella cultura e ad essa si sono alimentate.

In studio, in collegamento da Napoli, Daniele Ferraiuolo, archeologo e paleografo, anche lui membro dell’Associazione guidata dal presidente Carlo Caccavale.

Far parlare il passato senza pensare che un documento di mille o un libro di cinquecento anni fa non abbia più nulla da dire e cercare i linguaggi per restare connessi al presente, in sintonia con gli interessi e i ritmi delle nuove generazioni: solo così il libro antico recupera la sua vocazione, solo così la cultura diventa ponte e motivo di incontro fra gli uomini di ieri e di oggi, e soprattutto occasione di scambio proficuo. Un esempio concreto sono le ricerche e le successive pubblicazioni degli scritti di Giovanni Palatucci prima di entrare prigioniero a Dachau: movente che ha ispirato un’installazione multimediale in cui è possibile partecipare alla vicenda storica ed emotiva di Palatucci e dello zio, il Vescovo Giuseppe Maria Palatucci.

San Bonaventura è anche SBAM (San Bonaventura Biblioteche Archivi Musei), un meeting culturale riservato alla ricerca e allo scambio tra addetti ai lavori e cittadini: ogni anno per due giorni presso San Domenico Maggiore sono ospitate ed invitate a dare il loro contributo personalità del mondo accademico e scientifico legate per professione ed interessi ad archivi e biblioteche; mentre ai tavoli di confronto ci si siede per scambi di pareri e per individuare le strategie e i percorsi per continuare, tutti, a diffondere cultura.

Creatività, passione, competenze, aggiornamento professionale: la Fondazione San Bonaventura grazie a tutto questo garantisce in questo modo progetti, attività, iniziative culturali e formative in quei contesti da cui nascono collaborazioni e i felici intenti di non lasciare il sapere sotto la polvere.

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