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“Non concorrenti ma fratelli”, domenica 12 novembre la Giornata del Ringraziamento. Il Vescovo Cirulli a Nocelleto di Sessa Aurunca

“Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura” è il titolo della 73ª Giornata nazionale del ringraziamento che si celebra domenica 12 novembre 2023 per iniziativa della Chiesa Cattolica Italiana

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“L’insegnamento biblico suggerisce il principio della fraternità quale paradigma capace di illuminare ogni attività umana, agricoltura compresa: il mandato di coltivare e custodire la terra (cf Gn 2,15) coinvolge l’umanità a livello personale, familiare e in ogni forma di collaborazione con gli altri”. Lo ricorda la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei, nel messaggio, intitolato “Lo stile cooperativo per lo sviluppo dell’agricoltura” diffuso a maggio in vista della 73ª Giornata nazionale del ringraziamento, che si celebra domenica 12 novembre 2023.
Un momento che riporta numerose comunità in Italia – Diocesi e Parrocchie, con la partecipazione di Associazioni di categoria – a celebrare la terra e i suoi frutti, il lavoro dell’uomo, e l’avvento delle tecnologie che oggi sono impiegate tanto sostenere il lavoro quanto per tutelare nel miglior modo possibile il Creato. Una Giornata che si celebra in un tempo dell’anno dedicato al bilancio di un anno trascorso e al riposo della terra prima di nuove semine e nuove speranze, nuove prospettive di lavoro, di beni, di sostentamento per le comunità.

Il Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli, pastore delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca, domenica 12 novembre presiederà la Messa nella Parrocchia di San Sisto II nella frazione di Nocelleto del Comune di Carinola, dove da tradizione questa ricorrenza è motivo di condivisione, confronto e coinvolgimento di più generazioni, categorie di lavoratori del comparto agricolo, zootecnico e alimentare e politici. Nel ricordo di chi non partecipa direttamente a queste celebrazioni e/o eventi trova posto il pensiero grato per una antica tradizione –  quella agricola, che oggi vive attraverso nuovi giovani sognatori e imprenditori – in cui affondano le nostre radici comuni, e la preghiera perché alla terra e a chi ne lavora le zolle non manchi mai ogni benedizione.

 Nel cuore del Messaggio di questa Giornata del Ringraziamento 
Nell’enciclica “Fratelli tutti”, ricordano i vescovi, “Papa Francesco non solo rilegge la parabola del Buon Samaritano per aiutarci a riscoprire il senso dell’essere fratelli, ma muove dalla domanda rivolta a Caino ‘Dov’è Abele, tuo fratello?’ (Gn 4,9) per aiutarci a ‘raccogliere uno sfondo di secoli’ in cui la Parola ci invita alla fraternità e ci abilita ‘a creare una cultura diversa, che orienti a superare le inimicizie e a prenderci cura gli uni degli altri’ (Fratelli tutti, n. 57)”.
Anche nell’esperienza del lavoro “siamo chiamati a creare quello stile che non ci fa sentire concorrenti, ma fratelli, così come ad esempio ha fatto san Paolo con Aquila e Priscilla: erano fabbricanti di tende, uniti dalla stessa fede, e a Corinto vanno a stare nella stessa abitazione, ottimizzando certamente anche la loro attività (cf At 18, 1-4)”, evidenziano i vescovi. Per i Vescovi italiani, “lo stile cooperativo propone un modello d’impresa nel quale la comunità è un bene per tutti, così come suggerisce la Dottrina sociale della Chiesa”: “I componenti dell’impresa devono essere consapevoli che la comunità nella quale operano rappresenta un bene per tutti e non una struttura che permette di soddisfare esclusivamente gli interessi personali di qualcuno. Solo tale consapevolezza permette di giungere alla costruzione di un’economia veramente al servizio dell’uomo e di elaborare un progetto di reale cooperazione tra le parti sociali. Un esempio molto importante e significativo nella direzione indicata proviene dall’attività che può riferirsi alle imprese cooperative, alle piccole e medie imprese, alle aziende artigianali e a quelle agricole a dimensione familiare. La dottrina sociale ha sottolineato il contributo che esse offrono alla valorizzazione del lavoro, alla crescita del senso di responsabilità personale e sociale, alla vita democratica, ai valori umani utili al progresso del mercato e della società (Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, n. 339)”.

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