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Assemblea CEI. “La pace è il problema dei problemi”, così il card. Matteo Zuppi ai Vescovi italiani

Il card. Zuppi ha aperto l'Assemblea dei vescovi ad Assisi intrecciando le urgenze internazionali con quelle del Paese. Il primo pensiero è per la pace e per il conflitto tra Israele e Hamas. Sul fronte interno, l'appello al "clima costituente" sulle riforme. Pace, tutela dei minori e "ratio" dei Seminari i temi portanti dell'assise umbra

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M. Michela Nicolais – (da Assisi) “La pace è il problema dei problemi”. Le guerre che dominano gli scenari del mondo, “con il loro tragico seguito di morti, violenze, distruzioni, barbarie e profughi, fanno temere che la terza guerra mondiale a pezzi – come ripete da tanti anni Papa Francesco – possa diventare un’unica guerra”. Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha aperto l’Assemblea generale straordinaria, in corso ad Assisi fino al 16 novembre, con un pensiero rivolto al tragico contesto internazionale. “Non è pessimismo, ma realismo e responsabilità, che portano a chiedere che il mondo si fermi sulla via della guerra!”, l’appello del cardinale: “Che il mondo non accetti che sia solo l’uso delle armi a regolare i conflitti!

(Foto Siciliani – Gennari/SIR)

Che i responsabili politici considerino qual è il prezzo di tanti conflitti, l’eredità avvelenata alle generazioni future e scelgano strumenti condivisi e sovranazionali di composizione di conflitti”. “Non c’è pace senza sicurezza e questa non può essere garantita solo dalle armi!”, il monito di Zuppi, secondo il quale “la pace è il problema dei problemi, perché la guerra genera ogni male e versa ovunque i suoi veleni di odio e violenza, che raggiungono tutti, pandemia di morte che minaccia il mondo”. “L’alternativa alla guerra è riprendere a trattare con buona volontà e rispetto dei vicendevoli diritti”, la tesi del cardinale: “Non bisogna smettere di credere che si può arrivare a comprendersi! Non è ingenuità, ma responsabilità!”. Poi lo sguardo si è focalizzato sul conflitto in atto tra Israele e Hamas: “Le lacrime sono tutte uguali. Ogni uomo ucciso significa perdere il mondo intero”.

L’odio non deve mai giustificare la violenza contro gli innocenti”, l’appello del porporato, che su Gaza ha fatto sue le parole di Papa Francesco: “Si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari e siano liberati subito gli ostaggi. Che nessuno abbandoni la possibilità di fermare le armi. Cessi il fuoco!”. “Non possiamo lasciare che la cultura della guerra, quella dell’odio, dell’ignoranza, del pregiudizio, si diffonda, favorita dal vuoto di pensieri, idee, cultura”, il monito che accompagna la preoccupazione della Chiesa italiana per “il risorgere dell’antisemitismo”: “Sappiano i nostri fratelli ebrei italiani che la Chiesa non solo è loro vicina, ma che considera ogni attacco a loro, anche verbale, come un colpo a sé stessa e un’espressione blasfema di odio. Non resteremo indifferenti! La fine dell’antisemitismo è un impegno educativo, religioso e civile della Chiesa italiana, che non sottovaluta i rigurgiti di odio e razzismo, per chiunque”.

I temi dell’Assemblea. “La tutela dei minori resta una delle nostre preoccupazioni principali”, la rassicurazione riguardo ad uno temi principali dell’assise umbra: “La seconda Rilevazione sulle attività di tutela dei minori degli adulti vulnerabili nelle diocesi italiane, che verrà consegnata in questi giorni, conferma l’impegno continuo delle nostre Chiese nel consolidare ambienti più sicuri per i minori attraverso la formazione degli operatori pastorali”. Nei prossimi giorni – ha annunciato Zuppi – si terrà a Roma il Primo Incontro nazionale dei referenti territoriali dei Servizi, che si concluderà sabato 18 novembre con la Messa e la preghiera a San Pietro e l’udienza con il Papa in occasione della III Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi. Quanto alla “Ratio” dei Seminari, altro tema portante del confronto episcopale, il cardinale ha contestato l’idea del prete come “figura del passato”: al contrario, “la figura e il ministero del prete sono decisivi nella Chiesa di oggi e nella Chiesa del futuro. Il popolo cristiano lo sa e ci tiene ai suoi preti”.

Le riforme e le priorità del Paese. “Per un’efficace riforma, che tocca meccanismi delicati del funzionamento della democrazia, è indispensabile creare un clima costituente, capace di coinvolgere quanto più possibile le varie componenti non solo politiche, com’è ovvio e come fu all’origine della Costituzione, ma anche culturali e sociali”. Nella parte dell’introduzione dedicata alla politica, il presidente della Cei si è soffermato sul tema della riforma costituzionale. “Siamo ancora lontani da questo e non posso che ripetere l’invito, perché la Costituzione sia di tutti e sia sentita da tutti”, il monito di Zuppi: “Costituzione significa anche questo: statuire insieme. Bisogna riaffezionare gli italiani alla Repubblica, alla casa comune. Se i legami sociali si allentano, è invece necessario rafforzarli, sentendosi parte di un destino comune”. “La Chiesa in Italia è al servizio della gente”, ha sottolineato Zuppi, citando la preparazione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia di Trieste, che si terrà dal 3 al 7 luglio 2024, sul tema: “Al cuore della Democrazia”. Tra le altre urgenze segnalate alla politica, la questione casa: “Nelle città turistiche si preferisce guadagnare trasformando gli appartamenti in B &B piuttosto che affittare a prezzi calmierati alle famiglie o a studenti fuori sede”, alle prese con il caro mutui e il caro affitti. Sul versante immigrazione, per il cardinale “è necessaria un’Europa consapevole, responsabile e davvero unita e solidale, che non lasci l’Italia da sola”.

“Nessun governo finora ha posto mano seriamente a dare la cittadinanza a chi cresce in Italia”, l’appello. Non è mancato un riferimento al tema ambientale, con la Cop28 ormai alle porte e che “può rappresentare un punto di svolta fondamentale”. Anche per l’Italia, dove “le questioni ambientali stanno mettendo in difficoltà diversi territori nel nostro Paese. Altro tema caldo “il ruolo cruciale del Mediterraneo, che è sempre stato culla di civiltà e oggi rischia di diventare un crocevia di interessi e di tensioni geopolitiche”.

Fonte SIR

 

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