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Piedimonte Matese. Nina Miselli affida ad un diario la sua lotta contro il tumore: perché le donne si sentano meno sole

La malattia durante il Covid e la morte di una amica; il valore della prevenzione del tumore al seno: sabato 18 novembre la presentazione del libro “Diario di un tumore maligno”

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“Diario di un tumore maligno”, il libro di Nina Miselli in cui descrive il difficile percorso della malattia sarà presentato sabato 18 novembre alle 17.30 presso la sala convegni della Biblioteca comunale “Aurora Sanseverino”. Il suo è un atto di fede verso la vita e perciò un invito a tutte le donne a prevenire il male, ad intraprendere percorsi di screening che la salvano la vita. Ma c’è una volontà in più nelle intenzioni dell’autrice e che ritorna nel pensiero comune di moltissime donne che hanno affrontato questa battaglia: quella di essere accanto e di supporto a tante altre costrette a fare i conti – spesso in solitudine – con l’ignoto, con l’attesa, con gli esiti, con il buio.

“Ho pubblicato il diario – spiega a Clarus – sperando che dia un po’ di speranza a qualcuno e soprattutto ci faccia sentire meno sole in questa battaglia”, e fa della sua esperienza un dono di cui è principalmente destinataria la sua comunità di origine.

Nina affronta il dramma del tumore al seno durante la pandemia quando negli ospedali si entra solo per urgenze e tassativamente senza accompagnatori: se su di lei e sui familiari grava il peso di questo momento, ancor di più lo sarà quando arriverà il tempo di entrare in ospedale da sola: “Mia figlia è in crisi, mio figlio ti guarda e non parla, mio marito ogni volta che si reca al lavoro mi guarda e piange come se fosse l’ultima volta”: è la quotidianità di quelle terribili settimane a cui si aggiunge di lì a poco la morte di una amica a causa dello stesso male. Nel libro l’autrice racconta ciò che accade, ma soprattutto racconta se stessa: “la doppia Nina; quella che indossa una maschera e mostra al mondo un’immagine falsa di sé, e la Nina reale che trova la forza di affidare ad un diario il suo percorso”, spiega ancora, perché chi affronta oggi la malattia trovi accanto a sé una o più compagne di viaggio.

Dopo il dramma, avere cura di altre donne: è la robusta catena della solidarietà di chi ha percorso una difficile strada al buio sperimentando una solitudine talmente forte da non volere per nessuna una simile tragedia. Una reazione tenace, un grido forte contro il male e contro la solitudine che diventa “fioritura” di speranza per chi ne ha bisogno.

Dialogheranno con l’autrice, la giornalista Luisa Porto e lo scrittore Mario Martini.

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