Giovanna Corsale – Doveva tenersi lo scorso 3 novembre ma per le avversità metereologiche l’evento è stati annullato. Nuove date in calendario, 24 e 25 novembre, per la presentazione al pubblico di Radici per il futuro, miniserie scritta e diretta dagli studenti del Liceo Galileo Galilei di Piedimonte Matese, con il quale l’Istituto matesino guidato dalla dirigente Bernarda De Girolamo ha partecipato al Bando ministeriale Visioni Fuori-Luogo – Cinema per la Scuola- “Il linguaggio cinematografico e audiovisivo come oggetto e strumento di educazione e formazione” indetto dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito; un progetto che si avvale della supervisione dell’Associazione Culturale Xenia diretta dal regista Paolo Pasquini e del regista piedimontese Renato Giugliano con la squadra della RLP Film Production: il primo già protagonista di attività cinematografiche nel mondo scolastico, il secondo legato per genesi e famiglia al Matese in cui ritorna volentieri dopo il suo trasferimento a Bologna. (CLICCA QUI)
L’appuntamento è al Cinema Cotton Movie di Piedimonte Matese con l’evento “Cortometraggi per Piedimonte”, dove venerdì 24 novembre ci sarà la prima dei corti realizzati la scorsa estate dagli alunni del Galilei, alla presenza dell’attore Antonio De Matteo, protagonista della serie tv Mare Fuori. Il secondo appuntamento è per sabato 25 novembre alla presenza dell’attrice originaria di San Potito Sannitico Cristiane Filangieri. Sul grande schermo saranno proiettate le vite di personaggi storici cari alla vita sociale e culturale di Piedimonte Matese, memoria non solo di un passato illustre ma anche di valori quali la cultura, il lavoro, l’amore per il Matese. L’iniziativa è stata possibile grazie a un gioco di squadra tra studenti, docenti coinvolti e al coordinamento della professoressa Maria Santoro e alla piena accoglienza da parte della Scuola nei confronti del linguaggio cinematografico, un’opportunità significativa per la formazione dei ragazzi, come la stessa dirigente De Girolamo affermava nel corso della conferenza di presentazione dell’evento alcune settimane fa.
Gli studenti sono stati gli autori e gli interlocutori di un dialogo ideale con personaggi del calibro di Johann Jakob Egg, Aurora Sanseverino, Enrico Caruso, le cui opere occupano pagine e pagine di libri: Aurora Sanseverino (1699-1726), poetessa e mecenate che fece di Palazzo Ducale punto di incontro e di rilancio della cultura che animava la corte di Napoli, esempio di donna oltre gli stereotipi del tempo; Gian Giacomo Egg (1765–1843) lo svizzero che impiantò nella Piedimonte ricca d’acqua la filanda da cui sarebbe nato di li a qualche decennio il Cotonificio cittadino, polo industriale e sociale unico in tutto il Sud Italia; Enrico Caruso (1873-1921) il tenore i cui genitori vissero in città fino a pochi mesi dalla sua nascita per poi trasferirsi a Napoli. “Quando vedrete voi stessi sul grande schermo per voi cambia tutto”: è con queste parole pronunciate con entusiasmo che il regista Renato Giugliano si è rivolto ai giovani protagonisti del progetto in conferenza stampa.
Il progetto è consistito in “quattro corti, quattro esperienze molto diverse lavorate in settimane di intenso set, sembravamo veramente una troupe cinematografica vera, non era un laboratorio”, così Giugliano in conferenza stampa rivolgendosi ai ragazzi, “avete fatto un’esperienza completa, perché c’era una produzione, c’era l’organizzazione, c’era l’assistente, elettricisti, fonici… grazie a tutta la complessità organizzativa, abbiamo riprodotto il mondo vero”.
“L’antidoto è nella storia, dietro le spalle; quindi proviamo a valorizzare con gli occhi degli studenti i tesori di questa terra affinché siano da contrappeso all’inerzia che li spinge lontano da qui”. Commentava così Paolo Pasquini di XENIA ai microfoni di Clarus a proposito del progetto e della finalità perseguita dai suoi ideatori, sottolineando il fatto che all’esigenza di allontanarsi dalla propria terra fa da contrappeso la volontà di tornare: “Li ho trovati molto attaccati a questa terra; partono ma poi tornano”. Da qui la necessità di “riscoprire” luoghi e persone grazie ai quali i ragazzi “hanno intuito la potenzialità di questo luogo, che ancora oggi in Italia spesso si nasconde nelle province e nei centri piccoli… chissà, magari questa esperienza farà nascere nuovi sogni imprenditoriali”. (CLICCA QUI)