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“Fondamentale promuovere strumenti che proteggano tutti”, così Papa Francesco ai giornali diocesani in assemblea a Roma

Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto in udienza le delegazioni della Federazione Italiana Settimanali Cattolici, dell'Unione Stampa Periodica Italiana, dell’Associazione Corallo e dell’Associazione Aiart – Cittadini mediali. La XX Assemblea ordinaria elettiva nazionale dei giornali cattolici terminerà sabato 25 novembre

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Giovanna Corsale – Ha preso avvio oggi (23 novembre) a Roma, presso “The Roma Carpegna Palace, la XX Assemblea ordinaria elettiva nazionale, in programma fino a sabato prossimo dal tema La Fisc: una voce al servizio del Paese. Informazione, cultura e sinodalità alla quale hanno preso parte direttori e rappresentanti in FISC delle circa 200 testate associate, tra cui anche Clarus e La Buona Notizia voci delle diocesi di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi guidate dal vescovo mons. Giacomo Cirulli. Nel campo della comunicazione, “è fondamentale promuovere strumenti che proteggano tutti, soprattutto le fasce più deboli, i minori, gli anziani e le persone con disabilità, e li proteggano dall’invadenza del digitale e dalle seduzioni di una comunicazione provocatoria e polemica”. Questo il monito rivolto da Papa Francesco alle delegazioni della Federazione Italiana Settimanali Cattolici, dell’Unione Stampa Periodica Italiana, dell’Associazione Corallo e dell’Associazione Aiart – Cittadini mediali ricevute in udienza.

La comunicazione, in particolare quella affidata al digitale, può rivelarsi rischiosa in quanto induce a “mostrare tutto ed ogni individuo diventa oggetto di sguardi che frugano, denudano e divulgano, spesso in maniera anonima”, e che possono costituire una minaccia verso il rispetto dell’altro; a tal proposito, riferendosi all’Enciclica Fratelli tutti, Francesco afferma che il rispetto verso l’altro si sgretola e in tal modo, nello stesso tempo in cui lo sposto, lo ignoro e lo tengo a distanza, senza alcun pudore posso invadere la sua vita fino all’estremo”. Da qui l’invito a produrre un’informazione prudente e semplice soprattutto nei confronti delle giovani generazioni: “E non ci sono corsi per avere prudenza, non si studia per avere prudenza. La prudenza si esercita, si vive, è un atteggiamento che nasce insieme dal cuore e dalla mente, e poi si sviluppa. La prudenza, vissuta con semplicità d’animo, sempre ci aiuta ad avere lungimiranza” (scarica il testo integrale di Papa Francesco).

Per “far crescere una cittadinanza mediale tutelata” occorre “sostenere presidi di libertà informativa e promuovere la coscienza civica” e questo è l’obiettivo sostanziale al quale l’impegno svolto dalle realtà giornalistiche cattoliche devono guardare: È una questione di democrazia comunicativa“. Il lavoro di formazione rivolto principalmente ai giovani tuttavia non prescinde dalla fedeltà al Vangelo, che comporta il compito non semplice di “parlare di fraternità in un mondo individualista, di pace in un mondo in guerra, di attenzione ai poveri in un mondo insofferente e indifferente”. In questo senso, la comunicazione rappresenta modalità precipua di testimoniare il messaggio evangelico e, per avvalorare la propria tesi, Papa Francesco esorta a prendere come esempio il beato Carlo Acutis, il quale bene conosceva i meccanismi talvolta perversi che le moderne tecnologie di comunicazione possono innescare, trasformandoci in “soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza”.

 

 

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