Lo scorso 24 novembre presso l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano si è tenuto il secondo incontro con i delegati delle diverse Diocesi italiane incaricati di rappresentare le proprie comunità per il Giubileo 2025. A rappresentare le Diocesi dell’Alto Casertano, guidate da mons. Giacomo Cirulli, sono stati don Armando Visone referente delle comunità di Alife-Caiazzo e Teano-Calvi, e Carmelina Codella per la comunità diocesana di Sessa Aurunca. In 170, tra sacerdoti, laici e consacrate, sono giunti a Roma per prendere parte a un ulteriore momento di confronto sulle modalità di coordinamento dei lavori in vista dell’Anno Santo, su convocazione del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Nel corso della mattinata, mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, sezione per le Questioni fondamentali dell’Evangelizzazione del mondo, al quale il Pontefice ha affidato l’organizzazione del prossimo Anno Santo, ha aggiornato i delegati presenti sulla logistica delle iniziative previste in occasione dell’evento di risonanza mondiale, sulle tematiche e sui programmi. Il pomeriggio, invece, è stato dedicato ad indicazioni, per così dire, tecniche, relative ad aspetti diversi: l’arrivo e la gestione dei pellegrini che giungeranno a Roma (se ne prevedono 32 milioni), la Carta del pellegrino (da settembre sarà attiva l’Area del pellegrino, la pagina personale a cui si accede previa iscrizione, quando l’utente, dopo aver inserito tutti i suo dati, riceverà la Carta del pellegrino con un Qr code necessario per partecipare agli appuntamenti giubilari e per organizzare il pellegrinaggio alla Porta Santa), l’iscrizione al Giubileo tramite il sito ufficiale e la nuova App iubilaeum2025.va.
“Comunicare la Speranza al singolare“: in queste parole pronunciate da mons. Fisichella si racchiude il senso della mission che la Chiesa cattolica intende concretizzare attraverso il Giubileo, come suggerisce lo stesso motto scelto da Papa Francesco “Pellegrini di speranza”, ossia l’invito rivolto agli uomini e alle donne di oggi, in particolare ai giovani, a coltivare e riscoprire il valore fondativo della cristianità incarnato dalla speranza.