Pronti a partire i corsi di formazione sulla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili promossi dalla Conferenza Episcopale Campana, la prima in Italia su questa iniziativa, di cui è referente l’arcivescovo di Napoli Mons. Domenico Battaglia. Il primo momento, quello di presentazione dell’itinerario rivolto a sacerdoti, catechisti, insegnanti, educatori e chiunque sia coinvolto con il proprio servizio con queste categorie, si terrà martedì 12 dicembre alle 18.30 presso il Palazzo Arcivescovile di Napoli; a partire da gennaio invece seguiranno gli 11 appuntamenti online del ciclo intitolato “Le ferite degli abusi” secondo il calendario allegato dove sono indicati i temi di ogni incontro (scarica la locandina).
La Chiesa rafforza posizioni e scelte su una delicata materia che ha visto coinvolto suoi esponenti in numerosi casi di abusi e denunce e mette in campo azioni necessarie a risanare e a prevenire: ascoltare le presunte vittime, attivare percorsi formativi sui temi.
Le preoccupazioni e le parole del Papa
“Prendersi cura di una cosa molto brutta che succede: i filmati porno che usano i bambini”. Il 18 novembre scorso Papa Francesco aveva indicato questo come uno dei compiti principali ai referenti territoriali del Servizio nazionale Cei per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili e proprio in concomitanza con la terza Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi.
“Voi rappresentate l’impegno della Chiesa in Italia nel promuovere la cultura della tutela per i minori e i più vulnerabili”, spiegava il Papa, invitando a coinvolgere l’intero popolo di Dio sulla delicatezza del tema aprendo poi al più complesso impegno: quello della Chiesa a sanare le ferite inferte: “Non ci possiamo fermare nell’azione di tutela dei minori e dei più vulnerabili e allo stesso tempo nella nostra opera di contrasto ad ogni forma di abuso: sessuale, di potere e di coscienza”, ma occorre “partecipare attivamente al dolore per le ferite significa far sì che tutta la comunità ecclesiale sia responsabile nella protezione dei minori e di chi è più vulnerabile. Tutta la comunità cristiana deve essere coinvolta, perché l’azione di tutela è parte integrante della missione Chiesa. Custodire è orientare il proprio cuore, il proprio sguardo e il proprio operato a favore più piccoli e indifesi. È un percorso che richiede un rinnovamento interiore, comunitario, nella giustizia e nella verità”.
L’iscrizione è gratuita ma prevede la compilazione di un modulo a cui è possibile accedere cliccando qui.