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Chiesa e giovani, quel dialogo sempre possibile. Il Vescovo Giacomo Cirulli al Liceo Galilei di Piedimonte Matese

Dipendenze dai cellulari e dai consumi i temi del confronto. “La Chiesa ha bisogno di voi, di conoscere quel che pensate, e anche quello che non condividete", le parole del Pastore; poi invita tutti alla Marcia della Pace in programma il 6 gennaio a Piedimonte Matese

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Ascoltarsi, confrontarsi su temi comuni, quelli che toccano da vicino ogni uomo ed ogni donna, di tutte le età: questo principio ha guidato gli incontri del Vescovo S.E. Mons. Giacomo Cirulli con gli studenti dei Licei Statali “A. Nifo” di Sessa Aurunca, sez. Ettore Majorana, e “G.Galilei” di Piedimonte Matese, toccando le punte estreme dei territori – Matese e Alto Casertano – affidati alla sua cura. Attualità e Santità, i temi all’attenzione delle due assemblee di studenti: le dipendenze dalla tecnologia e dai consumi toccando i delicati argomenti della comunicazione, dell’intelligenza artificiale, dell’ambiente e quel modello di vita ispirato al Vangelo incarnato da figure di santità che ieri come oggi non perdono spinta nel rappresentare iconicamente esperienza di libertà e coerenza che i giovani vanno ricercando.

Clarus ha seguito da vicino l’incontro di Piedimonte Matese presso l’Istituto guidato dalla Dirigente Bernarda De Girolamo. È stata lei ad accogliere il Pastore e introdurlo nell’assemblea di studenti che tradizionalmente si ritrovano in aula magna per un momento di festa e scambio di auguri prima del Natale. In questo caso sono stati gli studenti della classi IV e una rappresentanza di quelli di V ad incontrare Mons. Cirulli e dialogare con lui sul tema scelto delle dipendenze. “Sono tante e sempre crescenti le dipendenze di cui l’umanità – e troppo spesso i giovani – fa esperienza. Una molteplicità che non lascia spazio ad una sola o circoscritta riflessione”, le parole del Vescovo, “ma di sicuro possiamo concordare che di qualunque dipendenza si tratti, siamo di fronte alla privazione di spazi di volontà e libertà, senza avere neppure coscienza di ciò che si subisce”.

Sono due i temi portanti su cui si è innestato il confronto tra il Pastore e gli studenti: le dipendenze dagli strumenti tecnologici, in primis dispositivi mobili e le app di cui dispongono, e la dipendenza dal consumo, toccando il delicato tema della tutela ambientale e della difesa della casa comune. Maggiormente coinvolti sul primo filone di esperienza, più sfilati sul secondo attribuendo le responsabilità del problema ambientale alla società degli adulti: più coinvolti dalla dimensione dei telefoni cellulari e dalla tecnologia e meno da quella civica che chiama in causa anche gli impegni e le abitudini dei più giovani. “Siete voi la società e parte del processo che stiamo vivendo, tutto allo stesso modo siamo chiamati a rispondere del male al Pianeta”, le parole del Vescovo, a cui con facilità questi ragazzi replicano con il concetto che “le regole vanno condivise, non imposte”. Ancora una volta chiedono di partecipare al processo che muove il mondo.

Da parte del giovane pubblico l’implicita richiesta di essere maggiormente coinvolti nei processi formativi e informativi della vita, che si palesa nelle parole di Francesca, di Raffaele, di Dalila ed altri ancora… “Se la lezione del pro mi interessa, non ho bisogno del cellulare per andare altrove con la mente”. E poi l’affermazione che completa il suo intervento:  definisce l’uso del dispositivo mobile “il telefono è un’arma di difesa che scegliamo per allontanarci da quelle situazioni in cui non ci ritroviamo, che non ci comunicano granché”. Chiedono una lezione appassionata, coinvolgente; chiedono e si attendono la proposta di grandi temi. Nell’incontro Mons. Cirulli chiama in causa il tema e il crescente dibattito sull’intelligenza artificiale: sono pronti i ragazzi a recepirne il vantaggio (chiamano in causa il beneficio che ne trarrà il campo medico, quello della ricerca scientifica, dello studio), sono consapevoli che non ci saranno più operai nelle catene di montaggio ma l’uomo vivrà di nuove professioni in cui esprimere il meglio di sé, fino a difendere l’anima che muove il mondo “e che appartiene solo all’uomo che vive e che pensa; ciò che siamo non trova eguali o corrispettivi nel mondo delle macchine. Rimane l’uomo la guida di ogni intelligenza”. Ma stanno in guardia rispetto alle derive che da tale novità può scatenarsi e su cui la comunità internazionale già si interroga.

Un incontro “a tempo” oltre che “a tema” quello nell’auditorium del Liceo Galilei, ma sufficiente a dirsi ancora una volta che il confronto a testa alta, superando con gli occhi lo schermo di uno smartphone funziona, offre il vantaggio di conoscersi e riconoscersi nei ruoli di adulti e di giovani. In questa logica di relazioni, la Chiesa si fa riconoscente e il Vescovo chiude con l’invito a tenere su la testa e osare il coraggio delle parole: “La Chiesa ha bisogno di voi, di conoscere quel che pensate, e anche quello che non condividete; ma necessita della vostra intelligenza e dello spirito critico con cui sapete leggere i fatti; ci sta a cuore il vostro cuore, quell’interiorità che tanti cercano di coltivare e curare…”. E come già accaduto in altre circostanze, Mons. Cirulli e questi ragazzi si danno appuntamento “alla prossima”. Ai presenti il Vescovo affida l’impegno a partecipare alla Marcia della Pace organizzata dal Servizio per la Pastorale giovanile che si terrà il 6 gennaio alle 17.00 a Piedimonte Matese e che porterà in città i giovani delle tre Diocesi da lui guidate: Teano-Calvi, Alife-Caiazzo e Sessa Aurunca.

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