Quando si dice che la tavola unisce…
Vale oggi, ma vale da tempo, da quando i cristiani hanno riconosciuto nel Gesù seduto a mensa (con gli amici, con i peccatori, con i discepoli nell’ultima cena) il segno forte e voluto di un momento di condivisione, di incontro, di parole importanti… Vale oggi in famiglia e tra gli amici, vale tra i Capi di Stato; vale tra colleghi di lavoro: che si tratti di un’esperienza improvvisata od organizzata, quella della tavola si attesta come uno dei momenti più liberi da etichette, più atteso per costruire o ricostruire relazioni, individuare progetti, guardare avanti…
Vale di più quando quel momento sereno diventa anche risolutivo, e nasconde un ulteriore segno: quello della carità. Sono negli occhi di tutti le scene del pranzo con i poveri che Papa Francesco ha inaugurato qualche tempo fa che si tiene ogni anno a novembre nell’aula Paolo VI.
Ne parliamo oggi in prossimità del Natale perché è cronaca di questi giorni alcune esperienze che contano nelle Parrocchie, ma è frequente che accadano, grazie alle Caritas e ai parroci, e abbiano come destinatari appunto i poveri.
A Castel di Sasso una cena tutta per loro organizzata dai volontari caritas ha visto anche la presenza del direttore della Caritas diocesana Paolo Carlone: prima un momento formativo sul valore della carità, poi la cena e, immancabile, la tombola per restare insieme ancora un po’, per strapparsi sorrisi e condividere un momento di leggerezza. Ad Alife invece una Pizza di Beneficenza, a cura della Caritas di Santa Maria Assunta-Cattedrale per raccogliere fondi da destinare alle continue emergenze per i più poveri: chi ha partecipato ha scelto non solo di trascorrere una serata in compagnia, ma di devolvere una quota della cena alla realizzazione del bene che viene donato, pensato, talvolta improvvisato (perché alle emergenze non si dice di no) ogni giorno.
Iniziativa che torna di frequente in diverse realtà e tiene accesa l’attenzione di chi si siede a tavola sull’impegno dei volontari caritas e sulle le necessità degli ultimi subordinate a bisogni come l’assistenza sanitaria, economica, psicologica e materiale.