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Piana di Monte Verna. Un Natale di piccoli gesti, ma prioritari. I ragazzi della Parrocchia dagli anziani della Casa di Cura “Bencivenga”

Educare e formare i più giovani a scelte forti in risposta all'invito del Vangelo: essere dalla parte degli ultimi, quelli che Dio ama per primi

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Natale, l’occasione per un’esperienza più forte. Perché vuoi o non vuoi, la parola di Dio nel tempo di attesa è un martellante ritorno sul senso della venuta di Dio nel mondo. Sul come e il perché. E per coloro ce si mettono in ascolto di questo messaggio intenso, l’Avvento è un tempo favorevole per scelte e quindi di crescita: toccare con mano il Natale attraverso l’esperienza della povertà, del contatto con gli ultimi, con i poveri… quelli che Dio ama per primi.

È successo a Piana di Monte Verna, nella Parrocchia di Spirito Santo, dove i ragazzi delle scuole medie che frequentano che frequentano il catechismo hanno “pensato” in modo particolare agli anziani della Casa di riposo “Villa Bencivenga” presente in paese. Si sono preparati all’incontro, e hanno curato l’incontro preparando per gli ospiti della struttura alcuni presepi.

Per non turbare la normale routine degli anziani – anche ammalati – qui residenti, il gruppo del catechismo ha inviato solo due dei suoi ragazzi, Danilo e Claudia, che accompagnati dalla catechista Rosanna Bencivenga e dal parroco don Salvatore Di Chello hanno potuto portare, anche in nome dei loro amici un segno di presenza, di vicinanza e al contempo ricevere l’inaspettato: il desiderio di vita e di relazioni che ognuna di quelle persone coltiva ed esprime.

Sono stati accolti dalla Dott.ssa Orsola Farina e poi condotti in un ambiente comune dove erano attesi e desiderati: “quando ci hanno visti arrivare sono stati felicissimi”, spiega Danilo “e quando abbiamo dato loro i nostri doni si sono commossi. Io penso che nella vita contino più i piccoli gesti che quelli grandi…per questo motivo quando ci è stato proposto di andare in quel luogo mi sono subito fatto avanti e compiuto questo piccolo gesto con il cuore”.

Essere luce e attingere luce dagli altri, essere ricchezza reciproca per la vita buona del mondo: è la bella esperienza di scambio che il Natale di duemila ha insegnato e ancora oggi parla al mondo. Ma fare di queste esperienze non occasioni eccezionali, ma il naturale processo di un percorso formativo, il procedere a tappe nella formazione cristiana fino a maturare consapevolmente la scelta di un Natale per qualcuno è stata la scelta compiuta dalla Parrocchia per i suoi ragazzi, educando – in questo caso – alle priorità.

1 COMMENTO

  1. Grazie don Salvatore per quello che State facendo per Piana, erano anni che non si vedevano queste attività portare un saluto, un dono ma per prima cosa la felicità la compagnia ed una parola di conforto. Grazie

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