Home Chiesa e Diocesi Piedimonte Matese ospita la Marcia della Pace delle Diocesi dell’alto casertano

Piedimonte Matese ospita la Marcia della Pace delle Diocesi dell’alto casertano

"Riaccendiamo la Speranza" è il titolo della manifestazione organizzata dal Servizio per la Pastorale giovanile delle Diocesi di Teano-Calvi, di Alife-Caiazzo e di Sessa Aurunca. Appuntamento il 6 gennaio nel Cortile dell'Episcopio

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Una Marcia della Pace con lo sguardo fisso sui conflitti aperti nel mondo, in particolare sul dramma alle porte d’Europa generato dallo scontro tra Russia e Ucraina e quello che tocca la Terra Santa per lo scontro tra Israele e Hamas che si consuma in maniera intensa nella Striscia di Gaza. L’appuntamento aperto a tutti sarà a Piedimonte Matese il prossimo 6 gennaio alle 17.00 ed è curato dal Servizio per la Pastorale Giovanile delle Diocesi di Alife-Caiazzo (che ospita l’evento), di Teano-Calvi e di Sessa Aurunca in collaborazione con i gruppi del Rinnovamento nello Spirito delle tre Diocesi, con le Parrocchie di Piedimonte Matese e con la Pro Loco “Vallata”. Luogo del raduno sarà il cortile interno dell’Episcopio dove il Vescovo Giacomo Cirulli accoglierà i partecipanti; punto di arrivo la centralissima Piazza Roma, tradizionale luogo di incontro dei residenti.

 La Chiesa e il Mese della Pace 
Gennaio, il tempo che la Chiesa dedica alla riflessione sulla pace si aprirà il I° del mese – festa di Maria Madre di Dio – con la Giornata Mondiale della Pace e con il Messaggio del Papa che accompagnerà la riflessione comune per l’intero periodo e che quest’anno porta il titolo “Intelligenza artificiale e pace”. Può davvero la modernità servire l’uomo, la sua libertà, dignità e i processi di pace? Papa Francesco denuncia appunto una preoccupazione etica nel Messaggio di questa 57esima Giornata che tocca molto da vicino anche le recenti cronache di guerra e distruzione: “La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra” (n.6). Attualità, scelte umane e sue dirette conseguenze, scelte morali, temi vicini alla vita di giovani e adulti entrano nella riflessione che la Chiesa pone all’attenzione del mondo in questo mese di gennaio, stimolando la conoscenza di fenomeni come quello dell’Intelligenza artificiale e prese di posizione subordinate alla scelta del Vangelo: “In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale. In definitiva, il modo in cui la utilizziamo per includere gli ultimi, cioè i fratelli e le sorelle più deboli e bisognosi, è la misura rivelatrice della nostra umanità” (n.6).

 Il programma della Manifestazione 
Su questa visione d’insieme, su quel che accade e il futuro che l’umanità costruisce da protagonista, si muoverà la Marcia lungo le strade di Piedimonte Matese che avrà come slogan “Riaccendiamo la Speranza” (la locandina). Nel Cortile dell’Episcopio si terrà il primo momento della manifestazione; seguirà l’accensione della fiaccola che accompagnerà il percorso a sua volta guidato dalla statua di Gesù Bambino; percorrendo Via Scorciarini Coppola la Marcia proseguirà verso il centro urbano con due soste presso la Chiesa del Monastero di San Benedetto – luogo che ospita perennemente l’adorazione eucaristica – e Piazza Carmine: in questi luoghi spazio per la preghiera e il canto, la lettura delle testimonianze di chi in queste ore vive sotto l’ombra densa dei fumi che solleva la guerra; lungo l’intero percorso saranno disposte immagini che giungono direttamente dai luoghi dei conflitti in corso. In Piazza Roma, l’immagine di Gesù Bambino sarà deposto tra le macerie della guerra, una mangiatoia diversa da quella della tradizione, che non solo simbolicamente ma con gli occhi della fede, vuole indicare in mezzo al dolore la presenza del Figlio di Dio. La conclusione della manifestazione sarà affidata alle parole del Vescovo Mons. Cirulli.

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