Quando scuola e territorio riconoscono reciprocamente il patrimonio di valori di cui sono portatori, quando da entrambe le parti si esprime all’unisono la cura per la propria terra mettendo in campo buone prassi (anche imitabili), siamo nel pieno di un processo educativo che punta a migliorare persone, luoghi e a suscitare la consapevolezza che bello è possibile. Una sfida che pesa ancor di più in un contesto marchiato come “area interna” da cui prevale la volontà di fuga. Siamo a Piedimonte Matese dove mercoledì 10 gennaio presso l’Istituto Alberghiero (IPSEOA “Cappello”) diretto dal prof. Nicolino Lombardi è stato assegnato il Cappello d’Oro, riconoscimento che l’Istituto matesino assegna a personalità che si distinguono per competenze, innovazione, qualità della proposta e soprattutto amore per la comunità. Logicamente restiamo nell’ambito dei servizi di ristorazione, di accoglienza e ospitalità, su cui l’Istituto Alberghiero, solida esperienza formativa, può esprimere giudizi e fornire indirizzi… Ma ad allargare il raggio dei premi ha contribuito senza dubbio la volontà di riconoscere lo sforzo e l’impegno di di chi attraverso l’arte, la cultura e il coinvolgimento collettivo esprime la volontà di fare rete e promuovere il territorio.
Ospite d’eccezione il maestro Franco Pepe, artigiano della pizza di fama mondiale che ha portato ai presenti il bagaglio delle sue competenze e riconoscimenti conquistati sul piano internazionale: con lui avanza nel mondo una nuova idea di fare la pizza a partire dal concetto (e dall’esperienza) della rete. I suoi progetti culinari sono la risultante di ricerche e unioni di prodotti tipici del territorio campano, con sguardo particolare all’alta Campania: mozzarella, formaggi, ortaggi, confetture parlano la lingua di queste terre nella sua pizzeria “Pepe in grani” così come nelle sedi o eventi di ristorazione sparsi nel mondo. Per lui un Cappello d’Oro già ricevuto qualche tempo fa; questa volta il microfono per raccontarsi e indicare le strade a quei giovani che stanno preparando o sognano un futuro in questo medesimo settore professionale.
A moderare l’evento i giornalisti Francesco Fossa (volto di Mediaset) e Gianfrancesco D’Andrea anch’essi puntualmente impegnati per il territorio.
Il Cappello d’Oro 2024
A ricevere il premio, per la seconda volta, è stato lo chef Davide Gianfrancesco titolare del ristorante Ru Rù di San Gregorio Matese: “grazie alla sua dedizione, alla sua passione e alle sue competenze acquisite nella nostra Scuola e consolidate presso strutture di qualità – si legge nella motivazione di questo Cappello d’Oro – il premio per aver creato una realtà di eccellenza, luogo rinomato per la gastronomia raffinata e l’impeccabile ospitalità”. Anche quella di Davide è una storia di partenza dal Matese, divenuta poi un coraggioso ritorno dopo l’esperienza in eccellenti strutture dell’Italia Settentrionale, collaudate scuola di apprendimento per molti giovani studenti che si diplomano all’Alberghiero di Piedimonte Matese. Chi accede al suo ristorante vi riconosce fin da subito la cura dei dettagli, l’accoglienza, la raffinetezza e l’esclusività della proposta: qui la parola “territorialità” è nei sapori, nei profumi e nelle visioni che si aprono dal terrazzo di cui dispone il ristorante Ru Rù.
Per la categoria “Ex studenti”, premi a Stefano Pista, oggi primo chef della prestigiosa Villa Althea; ad Augusto Amaral apprezzato su più fronti (il suo nome su giornali e tv) per la mixology; ad Antonio Di Biase che ha scelto di restare nel Matese proponendo un’ottima pizza in stile napoletano.
Gli Attestati
Premiate anche le Associazioni che riescono a dare voce alla Storia, ai luoghi, ai personaggi, alla gastronomia locale salvaguardando la radice identitaria e a farlo con costanza aprendo ogni volta le iniziative ad un ventaglio di novità e nuove proposte che ben soddisfano le attese di cittadini e visitatori: Byblos-Idee per la Mente di Piedimonte Matese premiata per l’evento Illuminarti; Cluvia di Castello del Matese per l’organizzazione della Giostra medievale; I Briganti del Matese di San Gregorio Matese per Le notti dei Briganti.
La novità di questa edizione del Cappello d’Oro è legata all’attestato conferito ad un gruppo facebook, segno di come i social siano orami parte integrante del costume, delle scelte sociali, culturali, politiche di un luogo incidendo naturalmente nel dibattito comune: si tratta del gruppo “Le foto più belle della nostra terra matesina” promosso dalle cittadine di Piedimonte Matese Anna Lisa Di Baia e Margherita Bisceglia le quali hanno fatto di uno spazio web anche un prodotto da conservare, ossia un calendario (ormai da 10 anni) con le foto maggiormente votate in rete. La motivazione dell’attestata spiega “che, attraverso meravigliosi scorci condivisi sulla loro pagina Facebook e sul calendario, promuovono e creano comunità, cadenzando il nostro tempo con le bellezze della terra matesina”.
Menzione speciale allo stesso giornalista Francesco Fossa per la categoria “Personalità che operano dal, per e nel nostro territorio”. A lui, a sorpresa, il riconoscimento per aver recuperato una vecchia vigna di famiglia e per la disponibilità professionale spesso manifestata nei confronti del suo Matese: anche in questo caso il merito non va solo al lavoro ma all’audacia del ritorno della terra natìa.