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Matteo Di Giovanni, grafico per i più grandi marchi. Dall’Industriale di Piedimonte Matese al mondo del lavoro

"Essere creativi e non la copia di altri", il suo messaggio ai giovani come lui. A soli diciotto anni vanta collaborazioni con Puma ed altri brandi internazionali

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Anni 18 anni e una crescente passione per l’arte grafica. Matteo Di Giovanni di Piedimonte Matese sta costruendo il suo futuro studiando, ma nel frattempo ha cercato e si è gia guadagnato le prime occasioni lavorative, ancor prima del diploma. Alunno dell’Istituto tecnico Industriale di Piedimonte Matese, indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, alla vigilia del diploma, Matteo inizia a far sintesi di conoscenza e tecnica acquisite in cinque anni, di formazione e autostima, di metodo e logica che una scuola tecnica come questa offre. La sua passione inizia all’età di 12 anni quando si soffermava a studiare ed ammirare le creazioni altrui: quella fusione di fantasia, tecnologia, numeri, proporzioni e colori e il risultato del  – un logo, un poster, una foto… – accendono la sua fantasia, stimolano una creatività già innata, fino al punto di dire: “lo voglio fare anche io”. Inizia così il suo percorso.

La bravura, il talento e i traguardi raggiunti ce li segnala direttamente la sua Scuola di cui è dirigente il prof. Nicolino Lombardi (da quest’anno preside dell’unico Istituto che include Industriale, Agrario e Alberghiero): Matteo è uno studente affamato di conoscenza: “la nostra scuola richiede impegno e le materie informatiche tante ore di studio, ma desideravo fare di più, imparare ancora. Durante il Covid, avendo maggior tempo a disposizione, ho deciso il grande passo e per mio conto ho iniziato a seguire corsi che perfezionassero le mie conoscenze”. Si lascia guidare dai guru della grafica che popolano la rete, acquisisce ancor più dimestichezza e gli si apre un mondo.

Oggi vanta collaborazioni con importanti brand tra cui Puma; mentre altri marchi per ragioni di riservatezza non siamo autorizzati a citarli, ma ugualmente gravitiamo nell’orbita un contesto internazionale. Realizza un poster dedicato alla cantante Madame che in rete trova il consenso della stessa protagonista; come pure crea un lavoro per Maria Tomba finalista di X Factor con cui resta in contatto per motivi lavorativi. Ancora un poster per Alessia Lanza tiktoker tra le più famose nel nostro Paese tanto da aver avuto parere positivo dallo staff di TikTok Italia “Defhouse”. La scorsa estate lavora alla nascita di un brand online Roseléne, uno degli shop femminili più in voga del momento. Nel suo portfolio anche lavori per Tennis TV rilanciati in rete dal tennista statunitense Cristopher Eubanks, e per Socios partnership ufficiale del SSC Napoli tanto da conquistarsi uno scambio di messaggi con il campione d’Italia in carica Victor Osimhen che l’ha voluto ringraziare di persona (clicca qui per il suo profilo Instagram).

“È tutto nella creatività”, spiega Matteo, “quella cosa che ognuno di noi porta dentro e viene prima delle competenze e dello studio; nasce da sé… È un qualcosa che fa appassionare gli altri alla tua creatività, e ad averne anche loro…”.

Matteo è giovane, ma determinato nel racconto; inevitabile con uno della sua età parlare di social e dell’uso consapevole e competente che ne fanno i giovani; per lui Instagram, quello che più degli altri interpreta il suo bisogno narrativo attraverso le immagini che crea, è uno spazio necessario, “quasi una dipendenza”, ma riconosce che “i social sono un’arma a doppio taglio: la mia esperienza è di un uso per fini professionali che vuol dire essere molto attento a come mi presento, a ciò che mostro di me stesso perché un profilo social – anche solo per uso personale e giocoso –  è parte del tuo curriculum, dunque qualcosa che chiunque può osservare, interpretare, giudicare anche nel mondo del lavoro. Un uso poco corretto di questo strumento rischia di penalizzare la tua identità…”. L’incontro con Matteo è nella sua scuola: nel vasto atrio dell’Istituto Industriale un’ampia parete è ricoperta di colori, volti, parole; tra queste la frase “Il futuro appartiene a coloro che si preparano per esso oggi” di Malcom X, leader della lotta per i diritti degli afroamericani; sintesi espressa decenni fa di ciò che questo giovane sta vivendo adesso: la cura dell’oggi, del suo presente, attraverso lo studio, il gusto delle relazioni dentro la Scuola e nel mondo del lavoro, la gestualità del corpo spontanea ma garbata, il fluire pacato ma anche fermo della voce sono tutti segnali di un ragazzo presente.

Nel raccontarsi trova sempre un gancio con il suo Istituto Industriale: “lo studio approfondito dell’informatica per dieci ore a settimana”, “la preparazione in vista dell’Università”, “il sostegno che ci riservano i professori”, “la vicinanza che mi esprimono i compagni di classe nel darmi numerosi consigli”; riconosce nel percorso di questi cinque anni all’Industriale le solide ben strutturate basi su cui innestare la prossima esperienza di studio universitario in Belle Arti e Design della Comunicazione. Li ringrazia tutti i suoi prof dai quali si sente accompagnato in questo percorso umano e professionale che sta intraprendendo; riconoscenza al Dirigente Nicolino Lombardi e alla vicepreside professoressa Angela Cinotti, e così al gruppo di classe con cui trascorre molte ore al giorno.

Da un giovane ad altri giovani, il pensiero per chi metterà piede dopo di lui all’Istituto Tecnico Industriale di Piedimonte Matese: “Essere sempre se stessi e non la copia degli altri, nè copiare le creazioni altrui; credere in se stessi e quello che si sta facendo dando sfogo alla creatività di cui parlavamo prima. E autoconvincersi della bontà delle cose che si sanno fare e creare. Non è vero che l’erba del vicino è sempre più verde”. A quei giovani che troppe volte ce l’hanno con se stessi, Matteo risponde metaforicamente con una pacca sulla spalla e l’invito a coltivare i propri sogni.

 Alle Scuole ed istituti del Matese:
 segnalateci le particolari storie dei vostri studenti. 

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