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Sovvenire nella Diocesi di Alife-Caiazzo: il sostegno ai preti dalla generosità dei fedeli

Quindici Parrocchie hanno aderito al Progetto della Chiesa Cattolica Italiana "Uniti nel dono": alle offerte (deducibili) donate dai fedeli per i sacerdoti corrisponderà un premio a beneficio della parrocchia stessa

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Annamaria Gregorio* – Un nuovo portale, unitiinrete.it, è il collante che ha dato avvio, quest’anno, all’attività del Sovvenire in Italia. Inaugurato subito dopo il convegno del febbraio scorso, permette ad ogni diocesi di attuare al meglio la sensibilizzazione e la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, perché mette in contatto varie realtà e si può monitorare il lavoro dei parroci, degli incaricati e dei referenti parrocchiali. E’ in questa piattaforma nazionale che sono stati inseriti i nominativi, le schede, le informazioni degli “addetti ai lavori” e trovano luogo tutte le iniziative svolte, a livello nazionale, diocesano e parrocchiale, per informare/formare e comunicare tutte le novità in questo campo, con aggiornamenti in tempo reale. E’ da qui che i Progetti “Una firma per unire” e “Uniti nel dono” 2023 sono stati documentati e rendicontati. Uno sforzo multimediale, su cui la CEI ha voluto investire, per stare al passo con i tempi. Non bisogna, però, dimenticare l’importanza del contatto umano, forma privilegiata di ogni relazione, a maggior ragione nell’ambito ecclesiale, che favorisce l’incontro e il dialogo. E’ quello che da un po’ di anni si attua nella nostra realtà diocesana, dove si preferisce “uscire” per incontrare esperienze fruttuose nei territori. Così, passo dopo passo, è continuato il cammino intrapreso dal Sovvenire, per visitare le parrocchie e realizzare con loro incontri formativi per il Progetto “Uniti nel dono”.

 Gli step del Progetto 
Iniziato nel 2022, in via sperimentale in tutta Italia, con indicazione da parte della CEI ad ogni diocesi del numero di parrocchie da selezionare in proporzione al numero di abitanti, (13 per Alife-Caiazzo su 60.000 abitanti), il Progetto dedicato alle erogazioni liberali per i sacerdoti si è consolidato, coinvolgendo stavolta 15 parrocchie, di cui otto hanno realizzato l’incontro di formazione, tre in più rispetto allo scorso anno: Santa Maria Assunta (Strangolagalli di Castel di Sasso) il 24 novembre; Maria SS. del Carmine a Treglia il 27 novembre; Santi Giovanni e Paolo a Caiazzo il 1 dicembre; Santa Croce di Raviscanina il 2 dicembre; Santa Maria delle Grazie a S. Gregorio Matese il 9 dicembre; Santa Maria della Valle di Sant’Angelo d’Alife l’11 dicembre; Ave Gratia Plena in Piedimonte Matese il 13 dicembre; San Michele Arcangelo ad Alife il 14 dicembre (ad ogni link corrispondono articolo e foto).
In seguito, come da regolamento, entro il 15 dicembre sono state raccolte nelle parrocchie partecipanti le buste degli offerenti e consegnate, nelle apposite scatole predisposte, tramite l’Ufficio Sovvenire, all’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero per la rendicontazione da inviare all’Istituto Centrale, che provvederà a ridistribuirlo nelle diocesi per i loro sacerdoti.

 Tutti i numeri: Le Parrocchie partecipanti nel 2023 e la generosità dei fedeli
L’inizio del nuovo anno è foriero di speranza per il sostegno economico alla Chiesa cattolica. Infatti lo scorso 2 gennaio, presso l’Istituto Diocesano del Sostentamento Clero, nell’incontro presieduto da Mons. Alfonso Caso, Presidente dell’Istituto e verbalizzato dall’incaricata diocesana, è avvenuta l’apertura delle scatole e delle buste, del progetto “Uniti nel dono”, dedicato alle offerte liberali per i sacerdoti per il 2023. Quindici parrocchie aderenti, otto incontri di formazione, tre in più rispetto allo scorso anno, raccolti € 6.085,00 in 257 buste di cui 110 anonime e 147 con i dati anagrafici: i donatori potranno così avere la quietanza per la deducibilità fiscale e ricevere la rivista del Sovvenire gratuitamente (in fondo all’articolo le somme raccolte in ogni parrocchia che ha partecipato al progetto).

 Il Perché di un Progetto 
I Fondamenti teologici. Nel corso del tempo la Chiesa ha mantenuto e maturato la consapevolezza che, per poter perseguire la meta della salvezza delle anime attraverso il suo impegno di missione e di evangelizzazione, servono anche dei mezzi materiali, ispirati sempre ai valori evangelici, riservando un’attenzione particolare al tema del sostentamento del clero. Dai fondamenti teologici, descritti negli Atti degli Apostoli (At 2,42-47), che raccontano la vita delle prime comunità cristiane, si palesano i primi meccanismi già fondati sulla comunione e sulla solidarietà; e all’interno della messa in comune dei beni, coloro che erano totalmente dediti all’annuncio del Vangelo ricevevano dalle comunità il necessario per vedere garantito il proprio sostentamento (“Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno”). Gesù stesso, nell’inviare i suoi apostoli in missione per annunciare a tutti il Regno di Dio, dice: “Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento” (Mt 10, 9-10). È quindi la comunità che garantisce il sostentamento del clero, al punto da codificare un vero e proprio dovere per la comunità stessa e un corrispettivo diritto per gli “operai del Vangelo”. Il valore che alimenta questo diritto è quello della Comunione, al cui interno si dà una garanzia per coloro che sono dedicati all’annuncio, affinché siano veramente liberi e totalmente donati alla loro missione.

 La Normativa dello Stato Italiano
La revisione dell’accordo tra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica, avvenuto nel 1984 e tradotto nella legge 20 maggio 1985 n. 222, ha previsto importanti modifiche riguardo al sostentamento del clero in Italia, inserendo il meccanismo dell’8xmille, delle offerte deducibili e degli Istituti – centrale e diocesano – per il sostentamento del clero, mettendo definitivamente “in soffitta” il sistema beneficiale, eliminando la congrua. Con questa riforma viene esaltato il ruolo e l’impegno della comunità e dei fedeli, rafforzando il principio della comunione che da sempre ha caratterizzato la Chiesa, consolidando il senso di appartenenza e di partecipazione. Il nuovo sistema ha dato negli anni importanti risultati. Ecco allora il significato profondo dell’iniziativa: ritrovare una partecipazione consapevole all’interno della vita ecclesiale, valorizzare le strutture ecclesiali ma soprattutto valorizzare i sacerdoti, il loro ministero e il loro impegno rivolto a tutti. (fonte CEI Sovvenire).

Un sinergico lavoro di squadra tra diocesi e parrocchie, con risultati in crescendo e una consapevolezza maggiore del senso di corresponsabilità, compartecipazione e comunione che caratterizza il Sovvenire. Un ringraziamento a tutti i Parroci, referenti parrocchiali e fedeli per la loro generosa disponibilità e, in particolare, alla testata diocesana Clarus e all’Istituto Diocesano Sostentamento Clero per la loro collaborazione.

Le somme raccolte nelle Parrocchie che hanno partecipato al Progetto
Ave Gratia Plena, Piedimonte Matese: Euro 1.210,50
Maria SS. del Carmine, Treglia (Pontelatone): Euro 437,50
San Giovan Giuseppe della Croce, Totari (Alife): Euro 92,50
San Lorenzo, Baia Latina: Euro 169,00
San Michele Arcangelo, Alife: Euro 500,00
San Sebastiano, Alvignano: Euro 100,00
Santa Cristina e San Prisco, Formicola: Euro 250,00
Santa Croce, Raviscanina: Euro 320,00
Santa Maria Assunta, Strangolagalli (Castel di Sasso): Euro 1.020
Santa Maria Assunta e Santa Barbara, Liberi: Euro 232,00
Santa Maria della Valle, Sant’Angelo d’Alife: Euro 280,00
Santa Maria delle Grazie, San Gregorio Matese: Euro 695,00
Santa Maria dell’Orazione, Pontelatone: Euro 235,00
Santi Giovanni e Paolo – San Rufo, Caiazzo: Euro 310,00
Santo Stefano e San Vito, Baia Latina: Euro 233,50
per un totale di Euro 6.085.

*Incaricato diocesano del Sovvenire

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