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Le funzioni di San Biagio e Candelora nella parrocchia Santa Maria Maggiore

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Da domani, 30 gennaio fino al 1 febbraio, inizia il Triduo in onore di San Biagio Vescovo e Martire nella parrocchia Santa Maria Maggiore di Piedimonte Matese. Il Santo, protettore della gola, sarà celebrato nella chiesa a Lui intitolata sabato 3 febbraio, con le funzioni eucaristiche (ore 8.00 – 9.00 e 17.30) e la tradizionale benedizione della gola. La festa di San Biagio è anticipata dalla Presentazione del Signore al tempioCandelora (2 febbraio), secondo il programma indicato.

CAPPELLA DI SAN BIAGIO: CENNI STORICO-ARTISTICI
La cappella di S. Biagio venne costruita alla fine del ‘300, pare a cura della famiglia Jacobucci, quando Piedimonte era feudo di Giacomo Caetani (conte dal 1383). Divenuta oratorio per forestieri e pellegrini in transito, passò prima alla famiglia Meola poi ai Cenci infine alla Curia Vescovile di Caiazzo ottenendo nel 1926 il riconoscimento di “monumento nazionale”. L’interno è adornato da opere di rara bellezza, datate entro il primo decennio del 1400. Le superfici della cappella sono quasi completamente ricoperte di affreschi imperniati su due cicli: il primo esemplifica la storia e i miracoli di S. Biagio, vescovo e martire. (Fonte fondoambiente.it). Il ciclo di affreschi è tra i più ricchi inerenti la vita di San Biagio: la Cappella, per questo motivo, è un’opera significativa del primo ‘400 campano. Gli affreschi, di ottima qualità formale e stilistica, presentano non poche analogie con quelli di San Giovanni Battista ad Urbino e quelli di San Biagio realizzati dai fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni.

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