Angelica Ventura – Una domenica tutta salesiana quella del 25 febbraio nell’oratorio Don Bosco di Piedimonte Matese, in cui i cooperatori e i giovani aspiranti hanno ascoltato il commento alla Strenna 2024 del Rettor Maggiore il Cardinale Ángel Fernández Artime a cura del delegato Don Carmine del Vecchio.
L’incontro si è aperto apre con una breve intervista da parte della direttrice del giornale Clarus, Grazia Biasi, alle aspiranti cooperatrici, impegnate già da un anno in questo cammino formativo-spirituale. Le aspiranti hanno esplicitato le ragioni che muovono tale scelta e ciò che rappresenta per loro l’oratorio. Poi cooperatori e aspiranti si sono spostati nella chiesa dell’oratorio dove Don Carmine ha presentato la stratta sul tema “Il sogno che fa sognare”. Protagonista è proprio il sogno dei 9 anni di Don Bosco, che profetizzò la sua vita sacerdotale volta all’amore e all’accoglienza dei giovani, offrendogli un ambiente in cui fossero incoraggiati a dare il meglio di sé. Per una maggiore comprensione del sogno, Don Carmine ha proposto lo spezzone del film dedicato al Santo, girato in occasione del centenario della sua morte (“Don Bosco”, 1988), in cui Giovannino parla per la prima volta del suo sogno a Papa Pio IX, suo sostenitore costante.
Per entrare nell’ottica del “sogno che fa sognare”, i cooperatori e gli aspiranti, guidati dal delegato ASC, hanno ascoltato l’inno del Movimento Giovanile Salesiano “Tutti nel tuo Sogno”, manifesto energico del senso di appartenenza dei giovani al sogno profetico ed alla volontà di perpetuarlo nel tempo, chiara nella chiosa finale “oggi il tuo sogno non è perso, è diventato anche il mio”. Proseguendo nella riflessione si è scoperto come il sogno di Giovannino (San Giovanni Boasco, ndr) sia estremamente attuale: i ragazzi che vede sono straordinariamente veri e “intrappolati nel gomitolo dei loro problemi”, citando le parole del Rettor Maggiore nel video in cui presenta la Strenna, la cui regia è stata affidata al Don Pierluigi Lanotte.
Guardare, imparare, essere pazienti: queste le tre parole chiave che emergono dal video, che esorta tutti a guardare i giovani per ciò che sono, a sorreggerli e a guidarli. La Famiglia Salesiana in questo è chiamata ad intervenire e deve saper guardare come Don Bosco. Un vero discorso motivazionale che ci esorta ad essere robusti e forti nell’affrontare la vita, senza farsi scoraggiare, imparando ad evocare proprio dal sogno del piccolo Giovanni, e ad essere pazienti, dando tempo a tutto, specialmente a Dio, per non tradire la nostra vocazione.
Hanno chiuso l’incontro le diverse riflessioni che mostrano come queste siano parole di straordinaria attualità perché ci invitano ad affrontare tutto come Don Bosco, avendo fiducia in Maria Ausiliatrice e in Dio. Passo dopo passo ci insegnano a metterci in atteggiamento di condivisione per fronteggiare la vita, aiutando anche i giovani a farlo. È proprio in questo che si impegna la Famiglia Salesiana, proseguendo sulle tracce lasciate da Don Bosco e nella perpetuazione del suo sogno, che diventa il sogno di tutti, di ieri e di oggi.