Il piccolo paese di San Gregorio Matese recupera importanti foto di famiglia, sono tra i migliori (e ce ne sarebbero altri) di cui andare fieri; sono i volti di personaggi che hanno fatto la storia dentro e fuori il borgo del Matese: Gaetano Del Giudice, Maria Maddalena De Lellis (la Padovella) e Beniamino Caso. A mettere la firma sotto i loro ritratti realizzati nella casa comunale, l’artista locale Antonella Fattore.
“Un omaggio agli avi che hanno lasciato un segno nella storia, da cui possiamo trarre ispirazione affinché ogni nostro impegno sia per migliorare la terra in cui viviamo”, le parole della pittrice che accogliendo la proposta dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Giuseppe Mallardo ha dato vita ai tre volti, e accanto ad essi riprodotto il moderno campanile della chiesa nuova di Santa Maria delle Grazie, riferimento per i paesani e per i passanti, per chi sale verso il Matese o chi scendendo dai monti fa rotta verso la piana del Volturno.
Trentotto anni, da sempre con la passione per la pittura, Antonella Fattore quattro anni fa, dopo una esperienza en plain air a San Potito Sannitico nell’ambito di una manifestazione artistica ha deciso di fare sul serio e di mettere in circolo le sue opere: coraggiosa scelta che le è valsa la partecipazione in vetrine come Spoleto, Catania, Caserta e importanti premi. Il suo lavoro, offerto per il paese natale, “viene dal legame profondo con San Gregorio – ci spiega – per me il più bel posto del mondo, il luogo degli affetti, della spinta ad andare avanti”, riflessione anche amara da parte sua che vede suo figli residente altrove per motivi di studio e aggiunge: “San Gregorio purtroppo è anche spinta a partire, ad andare lontano per cercare una realizzazione, ma ritorna ad essere la nostra culla di valori quando puntualmente durante l’estate vi ritornano in tanti e la vita si ripopola. Sarebbe il tempo di pensare concretamente come crescere anche restando”.
I murales
Gaetano Del Giudice (San Gregorio Matese, 4 novembre 1816 – Apricena, 9 maggio 1880), politico deputato al Parlamento napoletano, tra le file dei liberali al lavoro per consumare la dinastia borbonica. In terra di Capitanata ebbe il suo maggior impegno; fu poi la volta di candidature e voti per arrivare a Torino nel gennaio 1861 dopo le prime elezioni nazionali. Tra gli scranni del governo sedette tra i garibaldini; con lui c’erano Nino Bixio, Saffi, Turati…e Giuseppe Garibaldi (link).La Padovella (San Gregorio Matese, 8 agosto 1835 – San Gregorio Matese, 7 marzo 1908). Figura di spicco del brigantaggio matesino, ancor di più per essere tra le poche donne che imbracciarono le armi. Amante di Andrea Santaniello ex soldato dell’esercito borbonico, guidò personalmente una banda di briganti, spostando le azioni di attacco alle proprietà dei sognori terrieri tra il Matese e i monti di Cervinara. Fece ritorno nel territorio di origine continuando la sua battaglia fino alla notte del 2 dicembre 1865 quando la Guardia Nazionale la catturò, dopo essere stata ferita, a Sant’Angelo d’Alife. Processata, fu condannata ai lavori forzati, con molta probabilità nel carcere della Giudecca a Venezia; in tarda età fece ritorno in paese, dove morì di morte naturale (link).
Beniamino Caso (San Gregorio Matese, 14 maggio 1824 – Piedimonte d’Alife, 13 ottobre 1883). Come avviene per Del Giudice, anche lui sceglie la politica a la causa dell’unità nazionale, fondando sul territorio la Legione del Matese che riuniva patrioti da i comuni del circondario. La Legione, con una bandiera propria partecipa alla marcia su Benevento liberata dal dominio pontificie alla battaglia del Volturno accanto ai garibaldini. Deputato a Torino, la sua carriera politica fu più breve rispetto a quella di Del Giudice, ma la sua fama non da meno. Appassionato di botanica e alpinismo, rientrato in Campania fu tra i fondatori della sezione napoletana del Club Alpino Italiano in cui ricoprì la carica di vicepresidente; a San Gregorio la sua passione per la botanica diede vita a “Villa Luisa”, l’attuale villa comunale del paese, dove mise a dimora alberi pregiati, essenze, piante officinali, arbusti del sottobosco e poi vasche e fontane, vialetti… Tra le sue imprese locali, la fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Piedimonte (link).
In tre volti realizzati dalla nostra artista fanno sintesi di sogni, di libertà e di futuro, di rilancio o di protezione di queste terre: personaggi audaci, diversi, coraggiosi, pronti a mettere in gioco se stessi: la riflessione dell’artista Fattore è “sul valore che ciascuno può mettere in campo per progredire, ispirandosi anche al passato”. Un passato che necessita di una vigorosa rispolverata perché durante la realizzazione del murales più di un cittadino si è chiesto chi fossero quei personaggi e cosa ci facessero lì. Ecco come un lavoro artistico diventa un contenuto ma anche una provocazione, diventa un ripasso di storia, un’ispirazione per le coscienze, un impegno per le Istituzioni locali affinché quella parete della casa comunale non rimanga solo un album di vecchie foto. L’artista di ogni tempo apre piste, lancia segnali, il resto è affidato al tempo e a chi sa cogliere nei linguaggi visivi un oltre: anche per San Gregorio si impone una ripresa di coscienza identitaria va oltre il vanto per quel che accadeva tra gli anni 70 e 80 del secolo scorso quando il fiorente turismo locale, unito ad iniziative culturali e sportive e un ricercato gusto estetico faceva di San Gregorio un paese bello. C’è una memoria storica, di qualche anno più antica, anch’essa in cerca di nuovo ossigeno.
Qualcosa bolle in pentola. Antonella Fattore fa riferimento ai vecchi murales che coprono le pareti delle case, e alla volontà di riprendere un progetto anch’esso del periodo migliore…